Polizia Cantonale sotto pressione, vertici aperti al dialogo

Polizia Cantonale sotto pressione, vertici aperti al dialogo

“Sono problematiche conosciute e da sempre collaboriamo per migliorare le condizioni di lavoro”. Così l’ex responsabile politico Norman Gobbi commenta le criticità relative al carico di lavoro emerse da un sondaggio promosso dai sindacati.

“Il travaso dalla Polizia Cantonale alle Comunali è conosciuto, è vero che si contano ore di lavoro in più e anche maggiori turni nei festivi e la notte”. È la premessa dell’ormai ex responsabile politico della polizia Norman Gobbi, sollecitato sul disagio espresso da 345 agenti, circa la metà degli effettivi, attraverso un sondaggio dei sindacati. Dall’analisi, presentata al Comando martedì, è emerso che il 72% dei partecipanti ha dichiarato di aver già pensato di cambiare posto di lavoro. Il 25% ne è attualmente alla ricerca.

Vertici aperti al dialogo
Il presidente del Governo però rassicura:  “Queste discussioni le abbiamo già avute diverse volte con le associazioni del personale ma credo che sia il collega Zali, che oggi ha la responsabilità, sia il Comando, continueranno a farle proprio nell’ottica di migliorare le condizioni di lavoro”. Gobbi tiene inoltre a mettere in evidenza un aspetto: “Quanto emerso non pregiudica la qualità di lavoro della Polizia cantonale”. Dal canto suo, anche il portavoce del corpo Renato Pizolli assicura apertura: ” Oltre alle criticità, tipiche di un lavoro a turni e in cui ci si ritrova sotto pressione, dal sondaggio è anche emerso in modo preponderante l’attaccamento degli agenti alla polizia”. Per Pizolli si tratta di un’ottima base di partenza per costruire un percorso basato sul dialogo e per finalizzare i passi da compiere.

“Necessario agire”
Sono in effetti due i piani su cui, secondo i sindacati, occorre lavorare: “Alcuni punti riguardano ciò che può fare il comando di polizia, pensiamo al distaccamento emerso tra i vertici e gli agenti del corpo”, commenta il sindacalista Ocst Claudio Isabella. Per quanto riguarda invece il piano politico, condizioni contrattuali, vacanze, carico di lavoro, i sindacati sono consapevoli del momento delicato per le finanze cantonali. Secondo Isabella, agire in modo tempestivo è però nell’interesse di tutti: “Avere personale stanco con in mano una pistola non sempre è una soluzione ottimale, quindi delle vie per affrontare i problemi sono fondamentali e vanno trovate”.