A Milano vince il pragmatismo

A Milano vince il pragmatismo

Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 2 agosto 2018 de La Regione

Opere transfrontaliere, la lista prende forma

La lista delle infrastrutture, da realizzare al di qua e al di là del confine, volte ad agevolare la mobilità transfrontaliera e a tutelare l’ambiente, rendendo maggiormente incisiva la lotta all’inquinamento, è pronta. Ticino e Lombardia hanno dunque definito la roadmap dei progetti di interesse comune, roadmap la cui elaborazione è stata decisa un paio di mesi fa a Bellinzona nell’incontro, era venerdì 25 maggio, fra il Consiglio di Stato e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Ieri mattina la seconda riunione fra i due esecutivi, ma stavolta a Milano al Pirellone. Per il governo ticinese erano presenti il presidente Claudio Zali e il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. I due consiglieri di Stato erano accompagnati da un gruppo di tecnici, alcuni alti funzionari del Cantone. Fra questi Riccardo De Gottardi, alla testa della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità; Martino Colombo, capo della Sezione della mobilità e Giovanni Bernasconi, responsabile della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo. Il documento di partenza concordato tra le parti, che trae le basi dall’incontro di Bellinzona, elenca una serie di opere ritenute prioritarie legate alla mobilità transfrontaliera e all’ambiente e al riguardo si parla anche di depurazione acque sui laghi. Park & Ride, linee di bus, posteggi nei pressi delle stazioni, car pooling. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, alcuni progetti su suolo ticinese sono di competenza del Cantone. Per la concretizzazione di altri occorrerà interpellare Berna. «Già il fatto di definire comunque una lista dei progetti da portare avanti – e mi sembra che da parte del presidente Fontana e dei suoi assessori vi sia la ferma volontà di realizzarli – denota, secondo me, un cambiamento di stile da parte italiana che sicuramente fa piacere ai ticinesi – rileva Norman Gobbi, interpellato dalla ‘Regione’ –. Dopodiché, quando e come riusciremo a realizzare queste opere dipenderà ovviamente dai vari iter di finanziamento e di pianificazione». La «priorità assoluta», ricorda Claudio Zali a Radio Fiume Ticino, è «la ricerca di una mobilità alternativa per il flusso di lavoratori frontalieri, perché è un tema connesso con l’ambiente».


Servizio all’interno dell’edizione di martedì 31 luglio 2018 de Il Quotidiano

https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/10736180

 

Da www.rsi.ch/news

Obiettivi condivisi tra Ticino e Lombardia per la roadmap discussa all’ombra del Pirellone
Meno di mezz’ora. Tanto è durato a Milano l’incontro tra il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Claudio Zali, e il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Prima e dopo i funzionari della regione e del Cantone hanno invece proseguito il tavolo tecnico per individuare i punti in comune per stilare la roadmap ipotizzata durante l’incontro a Palazzo delle Orsoline a fine maggio e divenuto per i consiglieri leghisti ancor più urgente dopo il mancato blocco dei ristorni dei frontalieri di giugno. I temi affrontati riguardano una ventina di dossier: dai trasporti ai laghi.

Al momento dell’incontro con la stampa il clima è stato disteso e sono giunte rassicurazioni da parte dei politici ticinesi sull’accordo di principio sulle opere che miglioreranno soprattutto la mobilità transfrontaliera. Rimane – hanno ammesso Norman Gobbi e Claudio Zali – “il problema dell’impatto dei frontalieri sul mercato del lavoro”, ma toni e dichiarazioni lascerebbero ben sperare sul futuro delle relazioni transfrontaliere.

 

Da www.tio.ch

Mobilità e ambiente: «Tensioni che sembravano insuperabili verranno presto sciolte»
Incontro chiarificatore quello odierno tra il Governo lombardo e quello ticinese.
Gobbi: «C’è comunque un problema del mercato del lavoro che deve essere affrontato»

Questa mattina a Milano al Pirellone, i rappresentanti del Governo lombardo e di quello ticinese si sono ritrovati. Un incontro che segue quello dello scorso 25 maggio di Bellinzona e che, a detta di tutti i partecipanti, è stato molto positivo.
«Abbiamo ripreso l’incontro che si era svolto a maggio per affrontare quei temi che sembravano insuperabili e che avevano creato un po’ di tensione tra i nostri paesi. Oggi sono stati affrontati singoli problemi e abbiamo impostato una sorta di road map su come risolverli: questioni condivise che a breve troveranno risposta», ha esordito il governatore lombardo Attilio Fontana incontrando i giornalisti nella conferenza stampa a margine.
A lui ha fatto eco Claudio Zali che ha sottolineato come la concretezza del nuovo governo lombardo coincida con una volontà di risolvere i problemi che riguardano entrambi i territori. «Ritengo che in politica il pragmatismo sia una qualità essenziale e trovarla in questo modo e con questi nuovi interlocutori alla regione è fonte di grande soddisfazione. In passato si aveva la sensazione di sollevare questioni solo di nostra pertinenza, ma trovare corrispondenza e disponibilità a un dialogo continuo e il riconoscimento che le questioni che solleviamo sono problemi anche per l’altra parte di questo medesimo territorio, sono delle premesse per trovare soluzioni condivise».
Eppure nei mesi scorsi non sono mancate le tensioni e si è rischiata una crisi tra Italia e Svizzera proprio sulla questione dei ristorni a seguito della minaccia di bloccarli da parte dello stesso Zali. Che però oggi la considera ormai storia del passato. «Devo dire che quando abbiamo iniziato i nostri discorsi, questa crisi era latente ma i destinatari del blocco dei ristorni non erano la Lombardia e i suoi cittadini».
Ma quali sono in concreto i temi sul tavolo? Su tutti l’ambiente. «Sono stati individuati – ha spiegato Raffaele Cattaneo assessore all’ambiente e clima della Lombardia – tre temi principali: la qualità delle acque del Ceresio e del Maggiore già interessati da progetti Interreg come quello che attraverso delle boe consente il monitoraggio delle acque in tempo reale; il tema dei rifiuti soprattutto provenienti da attività edilizia; la qualità dell’aria su cui garantiremo l’intervento con azioni omogenee». E poi la mobilità tema sul quale il presidente del Governo Zali, da noi interpellato, si è mostrato ottimista: «Il fatto che si riconosca il principio che occorrano delle linee bus transfrontaliere e si inizi ad operare per cercare di metterle in funzione nel breve o medio termine, crea le basi per eliminare centinaia o migliaia di macchine dalle nostre strade».
«Sapere che questo è un elemento condiviso è per noi motivo di soddisfazione dato che uno o due anni fa non avevo motivo di pensare che la cosa rientrasse nel medesimo grado di priorità che individuo adesso», aggiunge.
L‘incontro di oggi conferma che la gran parte dei problemi potranno essere risolti a livello locale tra Lombardia e Ticino. Ma trapela ottimismo anche su molti altri come la questione dell’accordo sui ristorni. «L’accordo sui frontalieri è un tema che coinvolge i due governi centrali e noi solleciteremo una richiesta di revisione e rivalutazione di questo accordo e cercheremo insieme anche ai rappresentanti ticinesi di sederci davanti a un tavolo e fare qualche valutazione del caso. Con il governo attuale c’è la massima condivisione su tutti i temi e anche su questo», ha chiosato Fontana. Una questione comunque ancora calda.
«Quello che trattiamo con la Regione Lombardia riguarda soprattutto l’ambito della mobilità e delle infrastrutture e il miglioramento della convivenza lungo il confine», ha dichiarato Norman Gobbi. La questione rimane di attualità quando si deve intervenire come governo per imporre dei contratti di lavoro normale con salari minimi in settori economici in maniera accresciuta rispetto ad altri cantoni. «Questo palesa comunque un problema del mercato del lavoro ticinese che deve essere affrontato anche dalla Confederazione nei confronti della Repubblica italiana».

 

 

 

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