Anche per i nostri cieli scegliamo la certezza

Anche per i nostri cieli scegliamo la certezza

Opinione di Matteo Cocchi, comandante della Polizia cantonale, pubblicata sull’edizione di mercoledì 23 settembre 2020 del Corriere del Ticino

Non è saggio l’uomo che lasci una certezza per l’incertezza. Ritengo che questa citazione del noto saggista inglese Samuel J. Johnson ben si addica all’ambito della sicurezza. Il compito strategico e la missione operativa di garantire la migliore sicurezza alla nostra popolazione sono attuabili ai vari livelli di intervento solo potendo contare su mezzi efficaci e al passo con i tempi. In questi anni, nella mia funzione di comandante della Polizia cantonale, ho potuto toccare con mano quanto i progressi, sia in termini di risorse umane, sia in termini di mezzi e di tecnologia, siano importanti per raggiungere gli obiettivi prefissati nel contrasto della piccola e grande criminalità. L’aver adeguato l’effettivo della Polizia cantonale a fronte di nuovi fenomeni e in sintonia con lo sviluppo dinamico della società, l’aver migliorato la logistica del Corpo e l’essersi dotati di nuove e moderne tecnologie al passo con i tempi ha sicuramente contribuito agli importanti risultati finora conseguiti. Essi fanno del Ticino un cantone sicuro. Questi importanti adattamenti, decisi da Governo e Parlamento, hanno richiesto elevati investimenti finanziari alla collettività, e quindi in ultima istanza a voi lettori. Si è infatti deciso di ricercare «la certezza della sicurezza e non l’incertezza dell’insicurezza» e di questo vi sono grato poiché, senza il contributo e il sostegno di tutti, il nostro lavoro sarebbe sicuramente più complicato e soprattutto meno incisivo.

Alcune persone ritengono, a torto, che vista l’attuale buona situazione di sicurezza in Ticino si debba risparmiare in questo settore. Non considerano però che esso è fondamentale anche per la competitività economica del cantone, che rischierà di essere sotto pressione nel prossimo futuro a causa delle conseguenze della crisi pandemica legata alla COVID-19. Solo continuando ad essere performanti, grazie a strategie e investimenti pianificati, riusciremo a garantire i risultati positivi di questi ultimi anni. Questo non deve valere solo per il controllo del territorio, ma anche per quanto avviene sopra le nostre teste.

Spesso ci dimentichiamo che le minacce possono arrivare anche dalla terza dimensione ed è quindi fondamentale presidiarla con risorse umane e mezzi adeguati. In quest’ambito le autorità federali intendono sviluppare la difesa aerea e, come ben sapete, saremo tutti chiamati ad esprimerci sul credito di 6 miliardi di franchi per il rinnovo della flotta dei nostri aerei da combattimento. La decisione su quale tipo di aereo acquistare sarà poi presa dopo la votazione e l’acquisto dei nuovi velivoli dovrebbe essere ultimato entro il 2030. Questo poiché, come evidenziato dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), gli attuali mezzi di protezione dello spazio aereo svizzero devono essere completamente sostituiti. Nel 2030, infatti, gli aerei da combattimento attualmente in servizio raggiungeranno la fine del loro periodo di utilizzazione. Parte di essi già oggi sono operativi nell’ambito dell’attività di polizia aerea unicamente durante il giorno e in condizioni di buona visibilità. Situazione questa che ci impone già oggi di dotarci di tecnologia adeguata per poter far fronte a possibili minacce per la nostra sicurezza.

Ritornando a terra, si può affermare che senza le nostre auto di pattuglia, che devono essere rinnovate frequentemente viste le centinaia di migliaia di chilometri che percorrono annualmente, non sarebbe possibile garantirvi l’attuale sicurezza. Questo non solo in termini di contrasto alla criminalità, ma pure per quanto riguarda la celerità degli interventi di soccorso.

È quindi di vitale importanza dotare l’Esercito di nuovi velivoli affinché possa garantire la sicurezza dei cieli a beneficio di tutti. Anche per i cieli, scegliete la certezza e non l’incertezza. Senza una terza dimensione presidiata e sotto controllo non potremo dire di essere sicuri al 100%.