Collaborazione al servizio della sicurezza

Collaborazione al servizio della sicurezza

Quest’anno il vostro invito mi è ancora più gradito visti i dati sulla sicurezza che sono stati presentati ieri durante la conferenza stampa annuale sul rapporto di attività della Polizia cantonale. Risultati positivi per il nostro Ticino a cui anche voi avete contribuito.

Le Polizie comunali costituiscono infatti un partner fondamentale nel garantire la sicurezza e l’ordine pubblico attraverso, in modo particolare, l’espletamento dei compiti di prossimità. La sicurezza è un gioco di squadra e il 2014 premia l’importante lavoro svolto negli ultimi anni sia a livello strategico che operativo.
Questi risultati sono dovuti a una costante presenza capillare sul territorio, grazie all’impegno nel pattugliamento da parte degli agenti della Polizia cantonale, alla incrementata collaborazione con i partner della sicurezza, polizie comunali e Guardie di confine. Un lavoro prezioso che spesso si rivela determinante anche per l’avvio di inchieste giudiziarie.

Le sinergie sempre più strette tra la Polizia cantonale e le Polizie comunali concretizzano l’obiettivo politico, sancito nella Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali (LCPol), di istituire un sistema volto a migliorare il coordinamento degli interventi in modo da conferire al funzionamento generale del dispositivo di sicurezza maggiore efficacia operativa e copertura di intervento sull’intero territorio cantonale.
In questo contesto, entro il 1. settembre 2015, i Municipi, unitamente ai propri legislativi, dovranno conformarsi a quanto stabilito dalla LCPol concludendo al più presto la riorganizzazione delle Polizie comunali in modo che possano diventare Corpi strutturati e svolgere tutti i compiti di base, rispettivamente a stipulare le convenzioni di collaborazione con un Comune che dispone di una simile struttura.

La collaborazione interforze è considerata la migliore soluzione per lottare in maniera ancora più efficace contro puntuali fenomeni criminali che interessano il Ticino: l’incremento del coordinamento, lo scambio di informazioni delle forze in campo e il rafforzamento della presenza preventiva delle forze dell’ordine in una determinata regione colpita da un fenomeno puntuale, sono tutte attività indispensabili.
L’obiettivo è di dare maggiore visibilità alle forze dell’ordine sul territorio, scoraggiando al contempo il ripetersi dei fenomeni criminali.

Per ulteriormente meglio coordinare l’attività di Polizia cantonale sul territorio con le Polizie comunali e le Guardie di confine, all’inizio del mio mandato è stata avviata la nuova organizzazione della Polizia cantonale ticinese, con lo scopo di garantire sul medio-lungo termine un elevato grado di sicurezza nel Canton Ticino e per permettere di adeguare le strutture ai nuovi fenomeni e alle mutate condizioni quadro.
Per incrementare qualità, efficienza e rapidità delle prestazioni della Polizia cantonale, dal
1. luglio prossimo, l’attività della Gendarmeria sarà riorganizzata sul territorio cantonale in cinque reparti: Mendrisiotto, Luganese, Locarnese e Valli, Bellinzonese e Alto Ticino.

Oltre alla sicurezza oggettiva comprovata dai dati concreti, per il benessere dei Ticinesi è anche importante la sicurezza percepita. E voi con la vostra presenza garantite sempre maggiore sicurezza in risposta alla situazione di disagio percepita dai cittadini.
Negli scorsi anni sono state promosse diverse operazioni congiunte con Polizia cantonale, Guardie di Confine e Polizie comunali (DISCOMO, PREVENA, SUD, BLU) che hanno raggiunto lo scopo non solo di diminuire i reati, identificare e fermarne gli autori, ma di migliorare il contatto e la fiducia tra il cittadino e le forze dell’ordine. Il vostro impegno sul campo si rinnova quotidianamente per mantenere alta la qualità della vita in questo territorio, con un lavoro costante ed attento, mirato ad aumentare e potenziare la sicurezza reale, ma anche percepita.

Per proseguire su questa importante strada bisogna dotarsi inoltre di risorse tecniche e informatiche atte ad aumentarne l’efficienza e l’efficacia dell’operato.
Il nuovo sistema di condotta operativa (FUELS) permetterà di meglio coordinare l’interventistica a favore di una riduzione dei tempi di intervento, grazie anche al coinvolgimento delle Polizie comunali nel sistema. Il progetto è in fase di implementazione presso la Polizia cantonale e le Guardie di Confine e si vorrebbe estenderlo infatti anche alle comunali attraverso un progetto pilota. All’installazione del nuovo sistema integrato di aiuto alla condotta per tutte le forze dell’ordine coinvolte nel progetto, gli addetti ai lavori avranno a disposizione mezzi tecnici adeguati e i cittadini potranno contare su una gestione delle urgenze ancor più flessibile e organizzata. In particolare, il progetto permetterà di razionalizzare le risorse in gioco (personale, apparecchiature, investimenti) garantendo la presenza sull’arco della giornata di operatori di centrale professionisti in grado di rispondere agli allarmi provenienti da settori diversi; di utilizzare tecnologie d’avanguardia e al passo con i tempi; di uniformare le misure d’urgenza adottate e migliorare la qualità degli interventi.

I successi raggiunti costituiscono una solida base con cui affrontare le sfide future che attendono il Ticino, uno stimolo per prodigarsi ulteriormente a favore della sicurezza del nostro territorio. Perché sono i risultati a migliorare la percezione di sicurezza nella popolazione.
La sicurezza è una condizione quadro dell’attrattività di uno Stato, un elemento centrale per la stabilità del nostro Ticino, un valore per la nostra economia e una garanzia per il suo funzionamento.
Il filosofo Thomas Hobbes, già nel Seicento, vedeva nello Stato l’entità il cui principale compito era appunto quello di garantire la sicurezza dei cittadini. Per Hobbes, laddove non ci sia un’autorità riconosciuta che faccia rispettare i patti “non è possibile alcuna industria, perché il suo frutto è incerto, e quindi non c’è agricoltura, né navigazione, né calcolo della superficie terrestre, né calcolo del tempo, né arti, né lettere, né società; e quel che è peggio, dominano la continua paura ed il pericolo di morte violenta, e la vita dell’uomo è corta, solitaria, povera, sordida e bestiale”.

Un personale ringraziamento a tutti voi che con il vostro impegno e la vostra professionalità contribuite alla sicurezza di tutti noi.

Vi ringrazio dell’attenzione.

Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione dell’Assemblea annuale APCTi.  25 marzo 2015 – Lugano
– Fa stato il discorso orale –

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