«Comunali, servirà pazienza Da lunedì i risultati nelle Città»

«Comunali, servirà pazienza Da lunedì i risultati nelle Città»

 

Tra poco più di un mese in Ticino tornano le elezioni comunali. Dopo l’edizione annullata nel 2020 a causa della pandemia, oggi la macchina organizzativa è praticamente pronta per l’appuntamento elettorale. Tuttavia il 18 aprile per avere i primi risultati occorrerà avere un po’ più di pazienza del solito. Ne parliamo con il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi.

Alle elezioni comunali del 18 aprile mancano 39 giorni. A che punto è la macchina organizzativa?
«La “macchina” organizzativa – come mi informa il servizio preposto coordinato dal cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri – è a buon punto. È stato necessario ripensarla tenendo conto delle disposizioni federali e cantonali per limitare la diffusione del coronavirus. L’obiettivo principale è quello di garantire la correttezza dei lavori di spoglio nel pieno rispetto della sicurezza delle persone chiamate a svolgere queste operazioni tanto delicate quanto importanti».

Un anno fa, a metà marzo, arrivò una doccia gelata sulla democrazia rappresentativa con il rinvio di un anno dell’appuntamento elettorale che era agendato per il 5 aprile 2020. Oggi possiamo dire con certezza che non si assisterà ad altri rinvii?
«Mai dire mai, però quest’anno posso assicurare che le elezioni comunali si terranno».

Quella decisione non fu capita da tutti. A un anno di distanza, e con il virus sempre presente, come valuta la mossa del Consiglio di Stato?
«Nel momento in cui abbiamo dovuto prendere la decisione eravamo ancora in un regime di confinamento molto stretto. Soprattutto la gente era assorbita da ben altre preoccupazioni che le elezioni comunali. Ne abbiamo discusso parecchio, anche perché la decisione di stop andava a toccare uno dei diritti fondamentali della democrazia: il voto. E in un ambito essenziale, quello dei Comuni. Ha prevalso il sentimento secondo il quale – proprio per rispetto della democrazia – non si poteva ignorare il sentire comune delle e dei ticinesi. Scelta istituzionalmente dolorosa, ma necessaria».

La campagna è partita in sordina, l’impressione è che di queste elezioni importi davvero poco. È dello stesso avviso?
«No, non sono dello stesso avviso. A parte il fatto che se andiamo a rileggere editoriali, commenti e articoli degli ultimi 20 anni in occasione di campagne elettorali si dice spesso che “stiamo vivendo una campagna fiacca”, “non ci sono grandi temi”, “la gente non partecipa agli incontri organizzati dai partiti” ecc. ecc. Comunque, sebbene in forme diverse vedo che le persone coinvolte e i gruppi politici si stanno impegnando. È evidente che il momento è del tutto nuovo ed eccezionale, però è anche vero che dopo una legislatura durata ben 5 anni ora c’è voglia di voto. Sicuramente più di un anno fa. Anche il ruolo dei media è importante in questo frangente».

Il Governo come intende farsi parte attiva nelle prossime settimane per fare in modo che i cittadini partecipino al voto? Perché sarebbe davvero un peccato se ad eleggere gli amministratori comunali fosse una minoranza dell’elettorato.
«Come Cantone abbiamo preparato una piccola campagna informativa che mira anzitutto a invitare le cittadine e i cittadini a esprimere il proprio voto. In tempo di crisi è ancora più importante che la cittadinanza esprima il proprio voto e decida le persone che li rappresenteranno per i prossimi anni. Nella campagna raccomanderemo inoltre di privilegiare il voto per corrispondenza che è semplice ma soprattutto sicuro».

Intanto le liste sono ormai definitive da qualche settimana; il materiale di voto è già in stampa o magari confezionato?
«La preparazione del materiale è di competenza dei Comuni e, a quanto ci risulta, i lavori di preparazione sono in fase avanzata. Da parte nostra verifichiamo che l’impaginazione delle schede elettorali sia compatibile con i nostri lettori di schede (scanner) in modo che non ci siano problemi durante i lavori di spoglio».

Entro quando giungerà al domicilio di ogni cittadino iscritto in catalogo?
«Il materiale di voto giungerà al domicilio delle cittadine e dei cittadini tra il 22 e il 27 marzo 2021».

Veniamo al voto. Da parte del Consiglio di Stato giungerà un appello per fare in modo che il voto per corrispondenza (già molto elevato) sia la regola e andare personalmente al seggio l’eccezione. O sarebbe un’ingerenza eccessiva in questi termini?
«Non diremo certo di recarsi tutti ai seggi elettorali. A parte gli scherzi: l’invito a votare per corrispondenza – che, come detto, sarà inserito anche nella nostra campagna informativa – oggi assume un valore più elevato, in quanto può proteggere maggiormente chi vota e chi svolge le sue mansioni ai seggi elettorali».

Per legge il seggio dovrà essere garantito o c’è una scappatoia per fare di questa elezione (in tempi di coronavirus) un appuntamento esclusivamente per corrispondenza?
«Il voto “in presenza” – per usare un termine ormai entrato nel nostro lessico – è garantito per legge ed è importante che sia così. È però vero che il voto per corrispondenza è già oggi ampiamente utilizzato e speriamo possa esserlo in maniera ancora maggiore vista la situazione sanitaria».

E veniamo all’atto finale, lo spoglio di domenica 18 aprile. In passato in quella giornata giungevano i risultati con eletti e subentranti ai Municipi, mentre il lunedì era il turno del Consiglio comunale. Quest’anno dovremo avere più pazienza?
«Bisognerà senz’altro avere più pazienza. Il virus ha imposto dei radicali cambiamenti alle nostre vite e anche i lavori di spoglio non faranno eccezione. I Comuni, oltre alle disposizioni sanitarie che rallenteranno le operazioni, non potranno per legge aprire e timbrare le schede di voto prima di domenica mattina. Questi due fattori ritarderanno la consegna delle “cassette” a Bellinzona. Anche il Cantone non potrà impiegare contemporaneamente lo stesso numero di persone per non creare assembramenti e per rispettare le norme di distanziamento e igiene. Abbiamo previsto tempi di lavoro più lunghi e lavori a turni, ma in ogni caso la macchina risulterà rallentata. Inizieremo dapprima con i Municipi e successivamente procederemo con i Consigli comunali. Domenica pomeriggio s’inizierà dai Municipi dei Comuni medio-piccoli in base all’ordine di arrivo delle cassette elettorali. I lavori andranno avanti almeno fino alle 23, ma verosimilmente i risultati dei Municipi delle Città arriveranno solo nella giornata di lunedì. Entro lunedì sera termineremo lo spoglio dei Municipi, in modo da rispettare le scadenze per l’elezione dei sindaci, e nelle giornate di martedì e mercoledì termineremo lo spoglio dei Consigli comunali. Abbiamo riservato anche la giornata di giovedì ma speriamo di poter terminare i lavori già nella giornata precedente».

Intervista pubblicata nell’edizione di mercoledì 10 marzo 2021 del Corriere del Ticino