“Con agenti 2.0 migliora la nostra sicurezza”

“Con agenti 2.0 migliora la nostra sicurezza”

Norman Gobbi commenta il potenziamento delle capacità digitali della Polizia cantonale

“Nella “Visione 2025” della Polizia cantonale l’obiettivo viene posto sull’efficienza e sull’efficacia dell’azione di contrasto al crimine e del mantenimento dell’ordine. Per la nostra sicurezza e per quella dei nostri beni, la Polizia cantonale è chiamata ad evolvere costantemente. Uno sviluppo che porta grandi benefici nel concetto dell’efficienza e dell’efficacia è quello legato alla digitalizzazione”. Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi non ha dubbi: “Più gli agenti saranno sostenuti da efficienti mezzi informatici nello svolgimento del loro lavoro quotidiano, più saranno in grado di essere efficaci nei loro interventi, aumentando anche la “produttività” (brutto termine da usare per il lavoro della Polizia, che rende però l’idea)”.
A inizio febbraio – e la notizia è di questa settimana –  è stata avviata la prima fase del progetto GEPOL (Gestionale di polizia). Un progetto che convoglia le novità legate alle possibilità date dalla digitalizzazione. “In questa prima fase – afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbiè stato introdotto un nuovo sistema informatico grazie al quale si riuscirà a ottimizzare gli interventi, legati per esempio agli incidenti, agli infortuni, ai furti, alle rapine o agli incendi. È un cambiamento sostanziale per la nostra Polizia cantonale, che ora può appoggiarsi su un mezzo moderno per raccogliere, per gestire e per archiviare i dati. Ciò permetterà pure una più facile condivisione di tutte le attività svolte dagli agenti, aumentando così anche il grado di analisi e migliorando le capacità di inchiesta. Al termine del progetto, il nuovo sistema permetterà di gestire in modo più efficiente i flussi operativi delle pratiche. Questo sistema darà pure modo agli agenti di gestire più facilmente un evento tramite applicativo mobile, garantendo così una maggiore mobilità alle pattuglie”.
Il tutto è finalizzato alla nostra sicurezza. “Il Ticino, essendo Cantone di frontiera, è più esposto a problematiche di criminalità internazionale; senza pensare poi anche al grande traffico veicolare sulle nostre strade, creato in gran parte nei momenti di punta dai 74mila frontalieri che lavorano da noi, oppure dal traffico dei turisti, che dal Nord delle Alpi raggiungono l’Italia e anche dal transito dei veicoli pensanti. Le sfide legate alla sicurezza sono tante. Poter contare su sistemi di lavoro performanti da mettere nelle mani degli agenti è un passo indispensabile”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.