“Solidarietà umana centrale, il Ticino c’è”

“Solidarietà umana centrale, il Ticino c’è”

Il nostro Cantone sicuramente farà la sua parte in termini di accoglienza di rifugiati dalla guerra in Ucraina. Gobbi: “Conflitto che non terminerà a breve”
Secondo le ultime cifre sono oltre 900mila le persone in fuga dall’Ucraina. Un numero destinato a crescere. La guerra, ancora una volta, colpisce duramente i civili che non hanno molta scelta. O si resta, senza sapere di riuscire a sopravvivere, o si scappa, in cerca di un posto sicuro e accogliente.

Donne e bambini
Tra queste persone la maggior parte sono donne e bambini, gli uomini sono praticamente costretti a rimanere per scendere nelle strade a combattere contro l’invasione russa. Ad accogliere il maggior numero di persone sono i paesi vicino all’Ucraina, tra questi la Polonia. Alcune persone in fuga sono però anche già arrivate in Svizzera e secondo i dati della Segreteria di Stato della migrazione (Sem) sarebbero circa 150 le richieste d’asilo inoltrate. Molte famiglie, anche in Ticino, hanno messo a disposizione letti per accogliere i rifugiati.

“Il Ticino farà la sua parte”
Oggi, ha confermato in diretta a Ticinonews il consigliere di Stato Norman Gobbi, ci sarà una riunione per capire come gestire il piano di accoglienza. “Il Ticino sicuramente farà la sua parte”, ha sottolineato. Alcuni comuni a livello ticinese si sono detti disponibili, ma secondo Gobbi, nonostante la Svizzera abbia deciso che riconoscerà lo statuto S alle persone che fuggono dall’Ucraina, ovvero lo statuto di persone bisognose di protezione, “è una procedura che dev’essere coordinata e ordinata”. Ad ogni modo il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha ribadito che il Ticino non si tirerà indietro. “Purtroppo questo è un conflitto che non si risolverà a breve termine, ma la solidarietà umana è centrale”.