“Democrazia viva”: dalle parole ai fatti

“Democrazia viva”: dalle parole ai fatti

“Lanciato un progetto per ridare slancio al nostro sistema politico”

“Democrazia viva” è il nome del nuovo progetto lanciato dal Dipartimento delle istituzioni per il tramite della Sezione enti locali, presentato giovedì 15 settembre in occasione della Giornata mondiale della democrazia. “La democrazia ha bisogno di cittadine e di cittadini che partecipano, che si interessano alla cosa pubblica, sino ad accettare di impegnarsi in prima persona per il bene della comunità – afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Nel corso della festa dedicata questa settimana al presidente della Confederazione Ignazio Cassis sono stati pronunciati molti bei discorsi. Profondi e tutti condivisibili. La parola “democrazia” è stata quella più citata dagli oratori. Sì, perché la nostra democrazia diretta è un vanto. Il sistema politico svizzero prevede però che siano i cittadini a “fare lo Stato”. E la partecipazione è condizione indispensabile. Senza questa tutto cade, tutto si ferma. Vediamo però che a livello comunale, là dove trova centralità la nostra democrazia diretta e viene esaltato il nostro sistema di milizia, si sta correndo il rischio di un impoverimento della partecipazione delle cittadine e dei cittadini. C’è bisogno di incentivare la nostra democrazia e con questo progetto vogliamo spingere concretamente in questa direzione”.

Dalle parole (quelle pronunciate nei discorsi) ai fatti, ci verrebbe voglia di dire. Il Governo ticinese in giugno ha accolto queste riflessioni – anche perché il tema è tra quelli prioritari per la legislatura in corso – e ha dato mandato al Dipartimento delle istituzioni di proporre iniziative in tal senso. “Un sondaggio interno fatto dalla SEL nel 2019 – specifica Norman Gobbi – ha sottolineato un dato ormai acclarato: la crescente fatica dei partiti nel reperire candidati disposti ad assumere cariche pubbliche. Ha messo in evidenza le difficoltà della politica a intercettare l’interesse dei cittadini. Tra le persone ticinesi nella fascia di età fra 18 e 34 anni, il 38% degli interpellati afferma di essere interessato alla politica e solo il 22% prende in considerazione la possibilità di assumere una carica pubblica. Percentuali in calo ulteriormente fra le persone di età più avanzata”.

Come si intende procedere? “Nei prossimi mesi la Sezione degli enti locali, coinvolgendo rappresentanti della società civile, della politica e delle istituzioni, si occuperà di individuare le azioni più efficaci da mettere in atto a breve e medio termine per riaccendere nei cittadini la curiosità per il funzionamento della democrazia diretta e incrementare la partecipazione al voto. Una prima misura è però già stata identificata e consiste nel lancio di una campagna di sensibilizzazione in vista delle prossime elezioni comunali. Una strada, quella imboccata, prioritaria e necessaria, se vogliamo continuare a costruire una società capace di rispondere a tutti i bisogni delle cittadine e dei cittadini”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.