«Finalmente anche a Giornico si può partire»

«Finalmente anche a Giornico si può partire»

Intervista a Marco Guscio (responsabile del V. Reparto Gendarmeria stradale della Polizia cantonale) pubblicata nell’edizione di giovedì 5 settembre 2019 del Corriere del Ticino

Centro di controllo veicoli pesanti, a concorso il posto di responsabile

Dopo dieci anni di attesa finalmente qualcosa a Giornico si sta muovendo. Oltre ai mezzi di cantiere che stanno bonificando i terreni dell’ex Monteforno e realizzando gli accessi alla infrastruttura attesa, si sta approntando l’organizzazione operativa del Centro di controllo dei veicoli pesanti (CCVP). Sull’ultimo numero del Foglio ufficiale è infatti stato pubblicato il bando di concorso per la nomina dell’Ufficiale della Polizia cantonale cui spetterà il compito di dirigere il Centro.
Un concorso che ci dà lo spunto per parlare con il capitano Marco Guscio, responsabile del V. Reparto Gendarmeria stradale, della tanto attesa infrastruttura nella quale verranno controllati a campione i TIR che transitano lungo l’A2 in direzione della galleria del San Gottardo.

Capitano Guscio, transitando lungo l’A2 tra Bodio e Giornico ci si imbatte nel cantiere per la realizzazione degli accessi al futuro Centro di controllo veicoli pesanti (CCVP) e all’annessa area di servizio. Quando inizieranno i lavori di costruzione veri e propri del Centro?
«La procedura per l’assegnazione dei vari appalti è in corso, quindi per l’inizio dei lavori è questione di mesi. È utile precisare che il CCVP ci verrà consegnato “chiavi in mano” dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) cui compete la costruzione dell’infrastruttura. Parallelamente si sta lavorando al risanamento dei terreni un tempo occupati dalla Monteforno, così come alla realizzazione degli accessi al CCVP, compreso il nuovo svincolo autostradale che potrà essere utilizzato da tutti gli utenti dell’autostrada».

Verrebbe da dire finalmente. La realizzazione del CCVP è attesa ormai da parecchio tempo.
«Venerdì il centro gemello di Ripshausen nel Canton Uri festeggerà i dieci anni di attività, mentre a Giornico si parte concretamente solo oggi con i lavori di costruzione. Ricordo però che il via alla realizzazione dei due centri venne dato contemporaneamente. Ribadisco, nel Canton Uri si opera da dieci anni con 50 persone in una struttura concepita espressamente per il controllo dei veicoli pesanti in transito lungo l’autostrada, in Ticino saremo pronti tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Quindi con 13 anni di ritardo rispetto ai colleghi urani. Siamo comunque contenti che i lavori di costruzione siano finalmente partiti».

E proprio ieri è stato pubblicato il bando di concorso per l’ufficiale responsabile del CCVP di Giornico. Che requisiti dovranno soddisfare i candidati che ambiscono a questo posto?
«Il ventaglio è abbastanza ampio: si va dall’ingegnere in tecnica automobilistica all’ufficiale o al sottufficiale di polizia con esperienza pluriennale, senza escludere persone con esperienza in funzioni direttive nel campo della sicurezza in generale. Abbiamo lasciato aperte più porte per non escludere profili adatti ad assumere questa funzione che prevede anche il ruolo di sostituto del sottoscritto alla guida del Reparto Gendarmeria stradale. E dovrà anche subentrarmi nella funzione di capo progetto del CCVP per quanto attiene agli aspetti di polizia. Sebbene la costruzione del Centro sia gestita dall’USTRA, noi siamo coinvolti affinché le nostre esigenze siano tenute in considerazione per la fase realizzativa. Non da ultimo, l’ufficiale responsabile sarà chiamato a selezionare i 34 assistenti di polizia del CCVP che lavoreranno insieme ai 16 agenti della Gendarmeria».

Quali profili sono previsti per il personale che lavorerà al CCVP?
«Sono previste diverse funzioni: una fetta consistente sarà formata da addetti con conoscenze della meccanica che saranno impiegati nella verifica dello stato dei veicoli. Dovremo però gestire anche l’aspetto amministrativo, quindi avremo bisogno anche di questo tipo di profilo professionale. Altri addetti saranno tenuti a gestire il traffico sul piazzale e il dosaggio dei veicoli verso la galleria del San Gottardo. Ci saranno anche dei tecnici specialisti per l’analisi delle merci pericolose trasportate dai TIR e alcuni addetti alla manutenzione del Centro. Infine verrà messo prossimamente a concorso il posto per un informatico che avrà il compito di gestire l’intera tecnologia che sarà presente nel Centro e che dovrà seguire anche la fase finale di edificazione. Siamo dunque alla ricerca di parecchi profili interessanti che evidentemente contiamo di poter individuare nella regione così da poter dare un contributo all’economia locale».

Al CCVP lavoreranno comunque anche degli agenti di polizia.
«Sì, ne sono previsti 16. Il loro reclutamento è già integrato nella selezione dei prossimi aspiranti che inizieranno la loro formazione in marzo alla Scuola di polizia del V. circondario. Con loro l’organico del CCVP sarà di 50 persone il cui stipendio sarà assicurato dalla Confederazione tramite un mandato di prestazione. Restando sugli aspetti meramente finanziari, stimiamo un introito derivante dalle multe di alcuni milioni di franchi all’anno che andranno a beneficio dello Stato. Quindi, sempre dal profilo finanziario, mi sembra un ottimo esercizio. Senza dimenticare che grazie al CCVP verrà creato un nuovo svincolo autostradale a favore di tutti gli utenti dell’A2 e che saranno risanati dei terreni che probabilmente senza questa infrastruttura sarebbero rimasti nello stato catastrofico in cui si trovano dalla chiusura dell’acciaieria. Quindi, sommando tutti questi vantaggi, mi chiedo come mai si siano dovuti attendere dieci anni per avviare la costruzione del Centro che, non dimentichiamocelo, contribuirà in maniera determinante a migliorare la sicurezza sull’asse autostradale del San Gottardo».

Evidentemente non si potrà passare al setaccio la totalità dei TIR diretti a nord sull’A2: con quale modalità verranno scelti i veicoli pesanti da controllare?
«I 1.500 veicoli pesanti che in media transitano giornalmente verso nord verranno controllati a scandaglio in base ad una strategia che tiene conto della provenienza e del genere di merci trasportate. Evidentemente ci si baserà anche sul controllo visivo. Passarli al setaccio tutti sarebbe in effetti impossibile, anche perché un controllo ha una durata minima di mezz’ora. Se poi si individua qualcosa che non va i tempi si possono allungare di parecchio».

In attesa dell’entrata in funzione del CCVP, come si svolgono oggi i controlli dei TIR in transito verso nord sull’A2?
«Abbiamo un mandato della Confederazione che ci impone il controllo di circa 13.000 veicoli pesanti all’anno. Un’attività anche questa che è interamente finanziata dall’USTRA. Detto in altre parole, svolgiamo grosso modo lo stesso numero di controlli che effettueremo nel futuro CCVP con la grossa differenza che li eseguiamo da nomadi sfruttando le aree di sosta in Riviera e in Leventina senza alcuna struttura fissa se non un furgone dove ripararci per le pratiche amministrative in caso di maltempo. Si tratta di due controlli fissi alla settimana più quelli che svolgono le pattuglie quando notano qualcosa di anomalo nei TIR in transito sull’A2. Con il nuovo Centro, che posso definire a cinque stelle, il salto di qualità sarà davvero notevole».