Giudicature di pace ridotte a diciassette

Giudicature di pace ridotte a diciassette

Da laRegione | Riorganizzazione in arrivo: Giudicature di pace ridotte da 38 a 17 – Al Dipartimento istituzioni ultimato il progetto di messaggio.

La riforma dell’apparato giudiziario ticinese ‘Giustizia 2018’ passa anche dalle giudicature di pace. In questi giorni la Divisione della giustizia del Dipartimento istituzioni ha terminato l’allestimento del progetto di messaggio sulla riorganizzazione del settore. Si propone fra l’altro una riduzione del numero sia delle giudicature che dei giudici di pace. «L’obiettivo principale è di uniformare il carico di lavoro, definendo comprensori di dimensioni per quanto possibile omogenee e mantenendo almeno una giudicatura di pace in ciascun distretto», spiega alla ‘Regione’ la responsabile della Divisione Frida Andreotti. «Oggi – ricorda – ci sono giudicature molto sollecitate con più di 30mila abitanti e oltre mille incarti all’anno, altre invece con meno di mille abitanti e una decina di pratiche all’anno». Di qui la necessità «di un maggiore equilibrio lavorativo, affinché il singolo giudice possa svolgere l’attività a titolo accessorio».

Si prospetta allora una diminuzione dei comprensori, che permetterebbe di passare dalle attuali 38 giudicature di pace a «17». «Alla luce anche delle statistiche del Consiglio della magistratura e della popolazione attribuita ai circondari, il tutto con riferimento al periodo 2011-2015, abbiamo ipotizzato – riprende Andreotti – un carico di lavoro pari a circa 400/450 incarti all’anno, che si traduce in uno o due giorni di lavoro alla settimana». Il numero complessivo dei giudici di pace scenderebbe a ventisei. «Per mantenere all’interno dei comprensori una ripartizione equilibrata, prevediamo la presenza di due giudici di pace nei circondari di Mendrisio, Balerna e Ceresio, cinque nel circondario di Lugano, tre in quello di Bellinzona e un giudice per ognuna delle restanti dodici giudicature di pace», indica ancora la direttrice della Divisione. Per quanto attiene al Bellinzonese si è già tenuto conto dell’aggregazione. «Nel corso dell’estate – aggiunge Andreotti — abbiamo esaminato diversi scenari. Per finire suggeriamo quello a tre giudici, proponendo un comprensorio unico con tutti i Comuni del Distretto di Bellinzona e il Comune di Claro del Distretto di Riviera, che partecipa alla Nuova Bellinzona».

La riorganizzazione concepita dal Dipartimento istituzioni contempla inoltre un «rafforzamento» della formazione, un «nuovo» sistema retributivo e l’«abolizione» della figura del giudice supplente. I giudici di pace continuerebbero a essere eletti «dal popolo» e ad essere competenti «per le cause patrimoniali sino a un valore di 5mila franchi». Il progetto di messaggio, prosegue la titolare della Divisione giustizia, «verrà sottoposto in particolare all’Associazione dei giudici di pace e al Consiglio della magistratura, dopodiché lo trasmetteremo al direttore del Dipartimento Norman Gobbi per l’approvazione del testo da parte del governo».

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