“Gli sforzi sono stati ripagati: oggi il Ticino è più sicuro!”

“Gli sforzi sono stati ripagati: oggi il Ticino è più sicuro!”

Norman Gobbi commenta quanto fatto dalla Polizia cantonale nel 2020 e nell’ultimo decennio

Un Ticino più sicuro! Era questo l’obiettivo che 10 anni fa si era posto il neo consigliere di Stato Norman Gobbi all’entrata in Governo. E oggi il Ticino è decisamente un luogo più sicuro. “Fino a una decina di anni fa la popolazione aveva un sentimento soggettivo di sicurezza molto inferiore rispetto a oggi – afferma il presidente del Governo Norman Gobbi. Abbiamo intrapreso una strada lunga e impegnativa, su più fronti. A cominciare dalla ristrutturazione organizzativa e logistica, per giungere a un maggior impegno nella formazione, senza dimenticare le collaborazioni con le comunali e quelle con altri corpi cantonali e con la Polizia federale. Più pattuglie sulle strade, un maggior dialogo con i cittadini e più capacità investigative. Un mix di misure che ha portato a notevoli successi e di conseguenza ad aumentare quel sentimento di sicurezza a cui tutti noi aspiriamo per vivere bene nel nostro paese. Ma non possiamo e non potremo mai nell’ambito della sicurezza abbassare la guardia”.

Le statistiche sulla criminalità lo stanno a dimostrare. “Di recente la Polizia cantonale ha presentato il bilancio d’attività 2020. Statistiche molto particolari, perché influenzate dalla straordinarietà legata alla pandemia. Ma se gettiamo uno sguardo su un arco di tempo più lungo, allora si constaterà come i furti, le rapine e altri reati contro il patrimonio, per esempio, sono calati. Così come gli incidenti della circolazione, altro settore delicato per la nostra qualità di vita”, sottolinea il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.

E se vogliamo guardare invece solo a quanto avvenuto nel 2020? “Le cifre ci mostrano un calo marcato dei furti (-30% quelli con scasso e -26% quelli senza scasso e quelli nelle abitazioni sono passati da 693 nel 2019 a 497 nel 2020); le rapine sono state 23 contro le 34 dell’anno precedente. Ha influito in modo positivo il maggior controllo alle frontiere con l’Italia, così come la chiusura totale o parziale per un certo lasso di tempo di alcuni valichi minori. Il lockdown non ha scoraggiato invece le attività criminali di trafficanti e spacciatori e qui l’azione investigativa e repressiva ha permesso di ottenere notevoli successi. Sono stati intercettati 246 chili di hashish, contro i 3,8 chilogrammi nel 2019 e 78,7 chili di marijuana, contro i 22,6 del 2019. I chilogrammi di eroina sequestrati sono stati ben 11,8, rispetto ai 4,6 di 12 mesi prima. L’unico calo registrato è quello dei sequestri di cocaina: nel 2019 furono 28,5 chili sequestrati, nel 2020 “solo”, si fa per dire, 16 chilogrammi”.

“Ciò che più ha segnato l’attività della nostra Polizia nel 2020 – continua il nostro interlocutore – è stata l’azione a sostegno dell’attività del Governo e dei ticinesi per affrontare la pandemia. Il ruolo del comandante Cocchi è stato centrale quale capo dello Stato Maggiore cantonale di condotta istituito dal Consiglio di Stato. Ma tutto il corpo si è distinto, soprattutto in interventi legati alla prevenzione e al monitoraggio per il contenimento dei contagi. Una cifra più di tutte può spiegare l’attività della Polizia cantonale nel 2020: le telefonate alla centrale sono state 370mila, contro le 250mila circa dell’anno precedente. Ciò significa un incremento di quasi il 50%! Insomma, nel momento del bisogno, nel momento dell’emergenza le collaboratrici e i collaboratori della Polizia erano al fronte per sostenere i ticinesi!”, conclude il presidente del Governo Norman Gobbi.