Iniziativa popolare leghista: ‘Raddoppiare le deduzioni’

Iniziativa popolare leghista: ‘Raddoppiare le deduzioni’

Presentata l’iniziativa popolare che chiede di aumentare da 5’200 a 9mila franchi la soglia per i single, da 10mila a 18mila per i coniugati: ‘Un atto dovuto’
Via alla raccolta firme per la proposta di aumentare da 5’200 a 9mila franchi la soglia per i single, da 10mila a 18mila per i coniugati. Sabrina Aldi: ‘Un adeguamento dovuto’.

«Un atto dovuto, un adeguamento dovuto». Perché «bisogna smettere di spennare i cittadini, e i premi di cassa malati stanno diventando insostenibili». È una Lega di lotta (molto) e di governo (pochissimo) quella che ieri a Lugano ha presentato alla stampa l’iniziativa popolare legislativa elaborata che mira a raddoppiare – e rendere di conseguenza integrale o quasi – la deducibilità dei premi di cassa malati dall’imposizione fiscale. Agendo come? In «maniera semplicissima e immediata», assicura la deputata e portavoce del movimento Sabrina Aldi: «Andando a modificare l’articolo 32 lettera G della Legge tributaria cantonale, che ferma la soglia massima deducibile a 5’200 franchi per le persone sole e 10mila franchi per le coppie coniugate». Raddoppiando, circa, si diceva, questa soglia: «La proposta è innalzare la deduzione massima a 9mila franchi per le persone sole e 18mila franchi per i coniugati».

‘Basta spennare il ceto medio’
La base di partenza per Aldi è chiara: «È indubbio che ci troviamo, in questo momento particolare, confrontati con una lunga serie di problemi che avranno un forte impatto economico sul potere d’acquisto dei cittadini: prima il Covid, poi la guerra, senza dimenticare i frontalieri in costante aumento soprattutto nel terziario e l’aumento vertiginoso del prezzo della benzina». A essere chiamato maggiormente alla cassa «rischia di essere il ceto medio, che non arriva a percepire aiuti ma che si vedrà ridotto in maniera importante il potere d’acquisto e a fine mese avrà sempre meno soldi in tasca».
A tutto ciò, come se non bastasse, «c’è il prospettato aumento dei premi di cassa malati, che per il nostro cantone sarà molto importante. A livello cantonale – sottolinea Aldi – contro questo aumento non si può fare granché, essendo materia federale». E per «minimizzare le conseguenze di questi incrementi», la ricetta leghista è «aumentare la deduzione a livello fiscale dei premi». Con un’iniziativa popolare «semplice» e che «dopo vent’anni che non viene fatto va a toccare le soglie della Legge tributaria, e questo è il momento perché – rileva ancora la portavoce della Lega – significa che da vent’anni l’importo che può essere dedotto è sempre lo stesso, ma gli aumenti dei premi sono annui e costanti. Ripeto: è un atto dovuto».

‘I premi esplodono? Le soglie aumentino’
A spiegare nel dettaglio l’iniziativa è Alessandro Mazzoleni, che torna indietro al 2001: «Quando questo articolo della Legge tributaria è stato modificato, sia il messaggio governativo sia il parlamento col suo voto sono stati chiari concordando nell’affermare che quell’aumento degli importi deducibili dovesse permettere ai contribuenti interessati di coprire integralmente sia i premi di cassa malati, comprese eventuali complementari, sia quelli dell’assicurazione obbligatoria per gli infortuni oltreché evitare l’imposizione su eventuali interessi su capitali a risparmio». Ebbene, «nel 2001 era chiaro che bisognava far qualcosa». Nel mentre, continua Mazzoleni, «se il beneficiario di un sussidio di cassa malati ogni anno ha avuto diritto all’adeguamento del contributo che riceve, la Lega ritiene che è ora di interrompere lo spennamento del contribuente e di concedere un ulteriore adeguamento». E perché del doppio? Come è stato deciso questo aumento? «Se il premio medio nel 2001 era di 250 franchi, su base annua si traduceva in 2’500/3mila franchi: quindi, il 50% della deduzione concessa. E se la metà è dedicata ai premi di cassa malati, l’altra metà deve essere dedicata come dicevamo al resto. In considerazione dei premi quasi raddoppiati, oggi quello medio è 450 franchi in Ticino, ecco spiegato il nostro calcolo». Per Mazzoleni è semplice anche spiegare perché in Ticino «ci si muova di più e prima di altri cantoni per contrastare questa emergenza: perché da noi i costi della cassa malati impattano in maniera molto più incisiva sulle finanze delle famiglie, in tutte le fasce d’età. Non lo diciamo noi della Lega, lo dicono le statistiche federali».

‘Pareggio di bilancio certo, ma non a danni del cittadino’
Tutto molto bello, ma come potrebbe chiedere la stessa Lega: chi paga? «Siamo coscienti che questa iniziativa, e quindi con i sussidi che aumenteranno, avrà una pressione che andrà a carico dello Stato» concede Mazzoleni. E a oggi, con un’entrata in vigore – se approvata dal popolo – prevista per la tassazione del 2024 e quindi nel 2025, «non sappiamo quantificare esattamente i costi in più, perché al di là di questo sgravio andrebbe aggiunto anche l’aumento del sussidio a chi oggi già lo riceve». Però, assieme oltre a questo, «come Lega siamo anche ben coscienti che è compito dello Stato verificare i costi della salute e la correttezza dei premi di cassa malati. Se lo Stato interviene sui costi, riducendosi i premi si riduce lo sgravo e si riducono i sussidi». Insomma, «la palla è nel campo del Cantone e della Confederazione».
Anche perché, riprende Aldi, «il pareggio di bilancio per noi non deve essere raggiunto penalizzando e caricando di costi il cittadino che lavora». Un ritorno dell’anima sociale leghista, per alcuni ultimamente un po’ dimessa?, chiediamo. Pronta la risposta di Aldi: «Tutte le richieste di tenere sotto controllo i conti del Cantone le abbiamo fatte in una fase storica delicata come quella della pandemia e l’uscita dalla stessa. Adesso mica si tratta di scialacquare, ma dove ci sono delle emergenze occorre intervenire: e noi siamo al fianco dei ticinesi, che con i costi della salute sono tra i più penalizzati in Svizzera».
La raccolta firme per l’iniziativa, che vede come primo proponente il deputato Andrea Censi, comincia oggi 1° settembre.

Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 1 settembre 2022 de La Regione

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«Premi di cassa malati, raddoppiare le deduzioni»
La Lega dei ticinesi lancia un’iniziativa popolare per far sì che gli oneri assicurativi pagati dai cittadini possano essere interamente dedotti nella dichiarazione delle imposte Sabrina Aldi: «In questo periodo storico è un atto dovuto nei confronti della popolazione»
«Basta spennare il cittadino». È con questo slogan che ieri mattina la Lega dei ticinesi ha presentato la sua ricetta per fronteggiare il costante aumento dei premi di cassa malati. Un aumento che, è stato ripetuto più volte durante la conferenza stampa, a questo giro potrebbe addirittura toccare il 10%. Motivo per cui, secondo il Movimento di via Monte Boglia, occorre agire per «lasciare un po’ di soldi in più nelle tasche dei ticinesi». E occorre agire tramite un’iniziativa popolare. Ecco perché, a partire da oggi la Lega inizierà una raccolta firme – ne dovrà consegnare almeno 7.000 entro il 12 dicembre 2022 – per fare essenzialmente una cosa: rendere i premi di cassa malati integralmente deducibili nella dichiarazione delle imposte.

La proposta
Concretamente, l’iniziativa popolare (primo firmatario il deputato in Gran Consiglio Andrea Censi) chiamata «basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente » vuole intervenire sulla legge tributaria cantonale, aumentando le soglie fino a cui è possibile dedurre i premi dalle imposte.
Oggi, una persona single può dedurre dalle imposte al massimo 5.200 franchi all’anno, mentre una famiglia 10.500 franchi. Ora, appunto, la Lega vuole (quasi) raddoppiare queste soglie. Secondo la proposta del Movimento, infatti, andrebbero portate a 9.000 franchi per i single e a 18.000 per le famiglie.

Vent’anni di differenza
«È una misura semplice, immediata e di facile attuazione », ha evidenziato la vice-capogruppo e portavoce del Movimento Sabrina Aldi. «Siamo confrontati con molteplici problemi», ha poi rimarcato: «Prima il COVID, poi la guerra, l’inflazione, l’aumento vertiginoso del prezzo della benzina, i frontalieri in costante aumento, soprattutto nel settore terziario. E ora, a tutti questi problemi si aggiunge pure il prospettato aumento dei premi di cassa malati». Ecco perché, secondo la vice-capogruppo, in questo momento storico l’iniziativa targata Lega «è un atto dovuto» nei confronti dei cittadini. Anche perché, ha poi spiegato, non va dimenticato che «la legge tributaria, per quanto riguarda le deduzioni per i premi di cassa malati, non viene modificata da vent’anni». E proprio in questi vent’anni, ha poi spiegato Alessandro Mazzoleni (membro del Consiglio esecutivo della Lega), «i premi di cassa malati sono essenzialmente raddoppiati ». Tutto ciò, a fronte del fatto che « in Ticino, rispetto al resto della Svizzera, i costi della cassa malati impattano in maniera più incisiva sulle finanze dei cittadini».
L’iniziativa, è poi stato evidenziato a più riprese, è dedicata essenzialmente al ceto medio. Ossia, ha rimarcato Aldi, « a coloro che stanno pagando il prezzo maggiore delle crisi che stiamo vivendo, e che spesso non arrivano a percepire gli aiuti statali». Come spiegato dal primo firmatario dell’iniziativa Andrea Censi, vista la complessità del sistema, sull’impatto della proposta al momento non è possibile fare stime. Tuttavia, è stato spiegato che allo stato attuale (e con le soglie attuali) le deduzioni ‘costano’ alle casse dello Stato circa 110 milioni. O come ribadito da Censi: «Lasciano nelle tasche dei cittadini 110 milioni ».
E pure sul pareggio di bilancio, i promotori dell’iniziativa sono stati chiari: il risanamento delle finanze non va fatto sulle spalle dei cittadini. «Se la risposta per riequilibrare i conti del Cantone è tassare maggiormente i cittadini (o sgravarli di meno), allora non sono d’accordo», ha affermato Mazzoleni.

Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 1 settembre 2022 del Corriere del Ticino

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Cassa malati, raddoppiare le deduzioni
È quanto propone la Lega dei Ticinesi attraverso un’iniziativa popolare, che riguarda soprattutto il ceto medio
Le persone non sposate possono dedurre fiscalmente 5’200 franchi per i premi di cassa malati; quelle sposate 10’500. La Lega dei Ticinesi, attraverso un’iniziativa popolare, propone di alzare queste deduzioni rispettivamente a 9’000 e 18’000 franchi.
Negli ultimi 20 anni, i premi sono raddoppiati, ma la deduzione è rimasta invariata. Per la Lega questo è il solo modo che il cantone ha per compensare in qualche modo il crescente aumento dei premi, che è di competenza federale. L’iniziativa guarda soprattutto al ceto medio che si trova in prima linea di fronte all’inflazione e agli aumenti dei premi ma che non può beneficiare dei sussidi. Se accolta, potrebbe entrare in vigore per il 2025.

https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Cassa-malati-raddoppiare-le-deduzioni-15594169.html

Da www.rsi.ch