Intanto il biglietto nominale infiamma il tifo organizzato

Intanto il biglietto nominale infiamma il tifo organizzato

Fa discutere la scelta del FC Sion di introdurre la misura a fini sanitari – Gobbi: «In futuro potrebbe essere uno strumento per contrastare il tifo violento»

Certificato COVID e controllo d’identità, dunque. Queste le condizioni per entrare negli stadi a partire da domenica. Ma c’è anche chi si è spinto oltre, introducendo l’uso del biglietto nominale.

In questo senso si è mosso il canton Vallese che per l’inizio della stagione al Tourbillon ha imposto la misura, già applicata, per esempio, in Italia, in Inghilterra e nelle competizioni UEFA.
Una prima a livello svizzero bacchettata dalla stessa Swiss Football League (SFL) e che non ha mancato di suscitare il disappunto del tifo organizzato elvetico. «Per solidarietà con la curva del FC Sion e per manifestare la propria contrarietà ideologica contro la misura, 
molte tifoserie organizzate a livello svizzero resteranno fuori dagli stadi», commenta ancora Campana. In Ticino al momento una simile misura non è prevista, ha spiegato al Corriere del Ticino il consigliere di Stato Norman Gobbi: «Oggi il certificato COVID rende il biglietto nominale superfluo. In futuro, invece, potrebbe essere una misura su cui riflettere per lottare contro il tifo violento».

Settore ospiti blindato
Ma c’è un altro tema sensibile che tocca i club romandi e che sta infiammando il mondo del calcio svizzero. Ovvero la chiusura dei settori ospiti decisa in chiave sanitaria. A Ginevra aprirà solo in settembre. A Losanna si farà il punto in agosto. A Sion si parla di misura provvisoria. Per gli ultrà, invece, è l’ultima provocazione di un sistema che sta sfruttando la pandemia per controllare il tifo organizzato. «A Lugano non vogliamo tenere chiusi i settori ospiti a meno che non vi sia un problema di ordine pubblico », spiega Campana. «Siamo in contatto con la polizia cantonale e con i responsabili delle tifoserie. L’idea, anche per domenica prossima, è di non limitare la presenza del tifo organizzato zurighese». Più in generale, conclude il direttore del FC Lugano, «piuttosto che introdurre biglietti nominali o chiudere il settore ospiti per poi avere in città tifosi che creano problemi, sarebbe forse meglio trovare soluzioni all’insegna del dialogo».

Meno sfumata la posizione del consigliere di stato Norman Gobbi: «Quando, durante l’ultima stagione, si giocava con il pubblico presente, gli oneri per le autorità e per le società sportive sono stati pressoché annullati dall’assenza dei gruppi organizzati della tifoseria avversaria ». Ma, chiediamo, potrebbe essere una via percorribile anche in Ticino sull’esempio romando? «È una valutazione che dovremo fare con i club. Personalmente sono a favore».

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 20 luglio 2021 del Corriere del Ticino

(Foto: www.fclugano.com)