La collaborazione è necessaria per la nostra sicurezza

La collaborazione è necessaria per la nostra sicurezza

Con piacere vi porgo il saluto del Consiglio di Stato e del Dipartimento delle istituzioni alla novantaduesima assemblea e congresso professionale dei capi delle polizie cittadine svizzere a Locarno. Benvenuti in quella che definisco la Porta Sud della Svizzera. Punto focale per molte sfide della nostra sicurezza. 

I nostri laghi, le nostre montagne così come il paesaggio, le incantevoli valli, le curiose e affascinanti città sono conosciute da tutti gli svizzeri. Tuttavia occorre mantenere alta la guardia onde impedire che la parte italofona della Svizzera venga lasciata da sola, nel contrastare il numero crescente di furti, indotto dalla sua posizione geografica. 

Il mondo si evolve e con esso i sistemi di sicurezza messi sempre più a dura prova così come le frontiere dalle quali giornalmente transitano migliaia di veicoli e di persone. Il Ticino è un Cantone aperto e di frontiera; aspetto positivo che ha però implicazioni problematiche come il forte traffico, il crimine transfrontaliero e i flussi migratori, oggetto quest’ultimi del vostro pomeriggio d’approfondimento con chi opera al fronte: Antonio Simona (direttore del CRP di Chiasso), colonnello Mauro Antonini (comandante CGCF Regione IV) e il colonnello Matteo Cocchi (comandante Polizia cantonale ticinese). 

Ho avuto modo recentemente di spiegare come la presenza del Centro di registrazione e procedura per richiedenti l’asilo (CRP) di Chiasso abbia indotto una recrudescenza di alcuni fatti che mettono in discussione la sicurezza. Scippi, tentati furti, furti, furti con destrezza, liti, liti con vie di fatto e aggressioni: nel 2011 sono stati 311 gli interventi dalla locale Polizia comunale. Senza contare i reclami della popolazione per comportamenti scorretti, i (ri)accompagnamenti al Centro e una lunga serie di interventi minori fuori e dentro il CRP, dove i numeri parlano di 296 episodi di violenza nella fattispecie risse, colluttazioni, aggressioni al personale, ferimenti, furti, interventi di sanitari e polizia. 

Polizia cantonale e Ministero pubblico sono anch’essi molto sollecitati a seguito di comportamenti illeciti e illegali da parte di alcuni richiedenti. Come Dipartimento abbiamo lanciato il progetto di un centro speciale per la gestione dei casi non penali ma problematici, o renitenti. Le finalità di questo progetto sono diverse e partono dalla creazione di una struttura per separare i richiedenti l’asilo la cui richiesta è stata respinta, i recalcitranti e gli asilanti problematici. Una struttura con regole speciali, atte a contenere i comportamenti intemperanti. 

Un altro passo importante per rafforzare la presenza della polizia sul territorio ticinese avverrà con la messa in atto della nuova Legge cantonale sulla collaborazione tra Polizia cantonale e Polizie comunali (LCPol) e del suo regolamento d’applicazione. Il coordinamento delle singole regioni di Polizia comunale sarà affidato ai comandanti delle polizie cittadine e dei borghi di riferimento. Scopo della nuova LCPol è in particolare la questione della definizione del fabbisogno di polizia, che terrà conto di aspetti territoriali, socio-economici e dei potenziali rischi presenti in un determinato territorio comunale. Un accento particolare è stato dato ai rapporti tra Polizia cantonale e Polizie comunali: la nuova Legge vuole evitare inutili confronti tra i vari Corpi di polizia e – infine – uno degli elementi congiunti al fabbisogno riguarda i costi e il suo finanziamento con parametri più alti nei capoluoghi di un corpo di Polizia anche se occorrerà una maggior presa di coscienza e di partecipazione finanziaria da parte dei Comuni convenzionati. 

Occorre pure consolidare progetti e lavori d’assieme tra corpi di polizia svizzeri e tra corpi chiamati a gestire analoghi problemi. La vostra associazione permette di confrontarsi con esperienze e trovare le “best practice” nel risolvere puntuali problemi di ordine di pubblico o di gestione di eventi particolari. 

Tutto questo dimostra come la collaborazione in ambito di polizia tra i singoli corpi, ai tre livelli istituzionali e tra i tre livelli, sia necessaria e imperativa nel garantire e difendere quello che è un valore svizzero: la Sicurezza. 

Vi ringrazio. 

Norman Gobbi, Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle istituzioni

92esima Assemblea generale della Società dei capi di polizia delle città svizzere 

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