Le cave di Arzo non devono rinunciare agli eventi estivi

Le cave di Arzo non devono rinunciare agli eventi estivi

Il ricorso al Consiglio di Stato presentato da due privati cittadini non avrà effetto sull’autorizzazione concessa a fine maggio dal Municipio per gli appuntamenti del mese di luglio – Spegnimento della musica anticipato di un’ora
Fermi tutti. Le cave di Arzo non devono rinunciare agli eventi estivi previsti nel mese di luglio. Con decisione odierna è infatti stato stabilito che il ricorso al Consiglio di Stato – presentato da due privati cittadini – non avrà effetto sull’autorizzazione concessa a fine maggio dal Municipio di Mendrisio.
Facciamo un passo indietro. Una settimana fa, Nathan Bätscher, responsabile eventi Cave di Arzo e La Soleggiata, ha fatto sapere che il progetto si è trovato coinvolto indirettamente in una controversia: «Una famiglia residente a Tremona ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, contestando lo svolgimento di attività ed eventi all’interno delle cave e mettendo in discussione il rilascio dei relativi permessi da parte della Città di Mendrisio. È stato pertanto richiesto l’effetto sospensivo immediato per tutte le attività in programma nel sito». Nel frattempo, è stato trovato un piano B: il trasferimento de La Soleggiata nella zona di San Martino a Mendrisio, con un villaggetto temporaneo.
Secondo quanto prevede la normale procedura, il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi è stato chiamato a decidere se accogliere le richieste di revoca dell’effetto sospensivo avanzate dal Comune di Mendrisio e dall’associazione interessata, ovvero se permettere di fatto l’organizzazione degli eventi previsti per il mese di luglio. La decisione è stata di accogliere, parzialmente, la richiesta di revoca dell’effetto sospensivo: «In attesa che il Consiglio di Stato si esprima sul contenuto del ricorso, gli eventi previsti alle cave di Arzo nel mese di luglio potranno quindi regolarmente svolgersi, secondo le condizioni fissate nell’autorizzazione concessa dal Municipio, ma anticipando di un’ora lo spegnimento della musica», si legge in una nota del Cantone.
Il Municipio di Mendrisio aveva concesso già lo scorso 21 maggio all’associazione La Soleggiata il permesso di organizzare 10 manifestazioni nell’area delle cave di Arzo durante il mese di luglio. Contro questa decisione, «due privati cittadini – residenti nel vicino quartiere di Tremona – hanno presentato un ricorso al Consiglio di Stato. Contrariamente a quanto è stato riferito su alcuni mezzi di informazione, finora il Governo non si è affatto espresso riguardo a questa vicenda».
Nelle motivazioni della decisione di accogliere parzialmente la richiesta di revoca dell’effetto sospensivo, viene sottolineato che la decisione tiene conto della «legittima esigenza dei ricorrenti di tutelare la propria tranquillità, ma anche dell’interesse del Comune di offrire eventi di svago alla popolazione, e di quello dell’associazione La Soleggiata di potere portare a termine un’iniziativa da tempo pianificata».
In prospettiva futura, il presidente del Consiglio di Stato intende inoltre farsi promotore di un incontro di conciliazione fra il Municipio e i ricorrenti.
Come detto, gli organizzatori de La Soleggiata avevano già pensato a un piano B. Ora, con la decisione del Consiglio di Stato, dovranno decidere se tornare al progetto iniziale alle cave di Arzo.
 
 
(Immagine: La Soleggiata)