Legge bar e ristoranti, c’è già l’ok della commissione

Legge bar e ristoranti, c’è già l’ok della commissione

Tempi record per la riforma della Lear. A breve si pronuncerà il plenum del Gran Consiglio

Un iter brevissimo, praticamente da record nella più o meno recente storia ticinese dei parti legislativi, quello che ha caratterizzato la revisione totale della Lear, la Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione. Neanche un mese fa la messa in consultazione da parte del Dipartimento istituzioni della bozza di messaggio sulla riforma, oggi il via libera della commissione parlamentare ‘Costituzione e leggi’ con la firma del rapporto elaborato dal leghista Andrea Censi e dalla liberale radicale Giovanna Viscardi. Fra una decina di giorni il voto del plenum del Gran Consiglio, nella sua ultima seduta prima delle elezioni cantonali. La ’Costituzione e leggi’ ha dato luce verde a maggioranza e diverse sono le firme con riserva, ma il sì del parlamento nella sessione al via lunedì 13 dovrebbe essere scontato. Anche perché non sono stati annunciati rapporti di minoranza, contrari alla revisione. Ma soprattutto perché il governo ha rinunciato a mantenere nel progetto di nuova Lear la proposta più controversa, ovvero l’abbassamento da 18 a 16 anni dell’età minima per poter entrare in discoteca. Una proposta contestata duramente dalle associazioni attive nel mondo giovanile e nella prevenzione: Pro Familia, Conferenza cantonale dei genitori, Pro Juventute, Aspi (vedi la ‘Regione’ del 18 febbraio).

Le novità
Le principali novità della riforma vengono ricordate nel rapporto di Censi e Viscardi. Fra queste: riorganizzazione e definizione più chiara dei compiti comunali e cantonali; abolizione dell’obbligo di presenza fisica del gerente; possibilità, a determinate condizioni, di effettuare la gerenza in più di un esercizio pubblico (gerenza multipla); introduzione di una seconda figura responsabile per quanto riguarda il rispetto della legge e del regolamento; alleggerimento del percorso formativo del gerente; ridefinizione del concetto di capacità ricettiva; inasprimento delle norme relative alla lotta contro l’abuso di sostanze alcoliche; maggiore flessibilità a livello di orari di apertura e chiusura; semplificazione dei tipi di esercizi pubblici e maggior flessibilità nella denominazione; ridefinizione delle strutture non assoggettate alla legislazione in ambito di esercizi pubblici. Senza dimenticare l’estensione straordinaria dei posti esterni.

‘Meglio cinquantadue estensioni all’anno’
Un aspetto, quello appena menzionato, importante. “Il rilascio dell’autorizzazione è di competenza comunale e concerne la messa a disposizione di suolo pubblico, solo per esercizi già autorizzati – spiegano i due relatori –. Questo concetto non è da confondersi con quello di permesso speciale col quale si autorizza la vendita di cibo e bevande in occasioni di manifestazioni (carnevali, feste di paese ecc.) su fondi che non dispongono di un’autorizzazione”. Il messaggio governativo “propone di limitare la possibilità di ottenere l’autorizzazione per l’estensione straordinaria dei posti esterni a un massimo di 15 estensioni nel corso di un anno civile della durata di 48 ore. La commissione – prosegue il rapporto – ritiene che prevedere una durata di 48 ore non sia realistico, se si pensa che la maggior parte delle manifestazioni organizzate si estende sull’arco di 24 ore. Si propone quindi di portare il limite massimo a 52 estensioni all’anno, per una durata di 24 ore, così come già applicato da altri Cantoni”.

’Una riforma che risponde alle effettive esigenze del settore’
Per Censi e Viscardi la riforma della Lear “risponde nel migliore dei modi a un settore di primaria importanza per il Canton Ticino: il nuovo disegno di legge è snello nelle procedure, accessibile nei suoi contenuti e facilmente fruibile da chi agisce nel settore”. Non solo: “Introduce alcuni elementi che sino ad ora erano solo parte di una prassi non meglio definita, e distribuisce in modo chiaro le competenze tra Cantone, Comuni e servizi vari”. La maggioranza commissionale accoglie quindi “con favore il disegno di legge e saluta positivamente la disponibilità dimostrata dal Consiglio di Stato e dai suoi servizi a collaborare in maniera fattiva e continua nell’allestimento del messaggio”. La partecipazione di un membro della ‘Costituzione e leggi’, ossia Censi, al gruppo di lavoro “ha garantito una costante comunicazione tra le varie parti coinvolte: questo modus operandi ha permesso di legiferare celermente e in maniera condivisa”. E ancora: “Essendo il frutto di un lavoro di concerto con tutti gli attori interessati, la commissione ritiene che la nuova Lear risponda alle effettive esigenze del settore: di chi vi lavora, di chi lo frequenta e di chi lo controlla”.
Commenta Censi da noi interpellato: «È la dimostrazione che quando la politica vuole tirare in gol ci riesce”. Manca solo l’ultimo step, quello del voto del plenum del Gran Consiglio.

Da www.laregione.ch