L’Udc chiede una sessione straordinaria

L’Udc chiede una sessione straordinaria

Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 26 novembre 2020 de La Regione

Mentre i contorni del grave fatto di sangue avvenuto ieri a Lugano sono tutti ancora da definire, l’Unione democratica di centro (Udc) si porta avanti. Il partito infatti ha già chiesto di indire una sessione straordinaria del Consiglio nazionale incentrata sul terrorismo islamico a margine della sessione invernale di dicembre. Fra i temi che si vorrebbero affrontare, ha fatto sapere il capo del gruppo parlamentare democentrista Thomas Aeschi, vi è la revoca del passaporto ai cittadini con doppia nazionalità sospettati di jihadismo e il divieto per gli svizzeri radicalizzati di tornare in Patria.
La richiesta dovrà essere ora discussa e, eventualmente, approvata dall’Ufficio del Nazionale. In genere le sessioni straordinarie sono programmate il mercoledì dell’ultima settimana di sessione ordinaria, che a dicembre cadrebbe il 16, quando però è già prevista un’altra sessione straordinaria sul tema dell’accordo quadro con l’Unione europea. Anche questa chiesta dall’Udc.

Gobbi: ‘Più strumenti preventivi’
Dal canto suo, il presidente del governo ticinese Norman Gobbi si è rammaricato ieri al radiogiornale della Rts del fatto che il sistema legislativo non permetta di mettere determinati soggetti sotto controllo o in stato di fermo a titolo precauzionale. Secondo Gobbi, i direttori cantonali della Giustizia hanno già chiesto di rafforzare le leggi federali in questo senso, “in quanto si devono avere anche gli strumenti per intervenire nella prevenzione”.

Consiglio federale costernato
Intanto sull’accaduto si è espresso anche il Consiglio federale, che si è dichiarato costernato e ha espresso il proprio sostegno al Ticino. Lo ha dichiarato ieri il portavoce dell’esecutivo. André Simonazzi ha aggiunto che il governo si augura un pronto ristabilimento delle persone ferite. Già martedì in serata la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha contattato Gobbi per esprimergli solidarietà e sostegno. E proprio ieri si è tenuta online la seconda edizione del convegno organizzato dalla Rete integrata Svizzera per la sicurezza nel quadro dell’attuazione del Piano d’azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento.