Quando il pirata è straniero

Quando il pirata è straniero

Da www.rsi.ch/news

Il paese d’origine va informato? La prassi varia da cantone a cantone, e il Ticino è “buon allievo”

Come si comportano le autorità quando un cittadino straniero commette in Svizzera gravi infrazioni alla legge sulla circolazione stradale? Come ha spiegato Le Matin dimanche, sebbene la normativa sia federale, ogni Cantone agisce a modo suo: Vaud non comunica mai il reato al paese di provenienza. Friborgo e Vallese lo fanno sempre, Neuchâtel a volte, e Ginevra lo fa solo con la Francia. Il Ticino fa parte dei “buoni allievi”, in quanto gli uffici di Camorino comunicano regolarmente con i 36 paesi con cui la Confederazione ha stipulato un accordo (ovvero quasi tutti i paesi europei e Taïwan).

Un cittadino italiano è stato recentemente denunciato per aver effettuato dei sorpassi all’interno della galleria del Gottardo ad una velocità ben al di sopra dei limiti. Come ci si comporta? “Normalmente c’è l’istruttoria del caso, quindi il conducente ha anche il diritto di essere sentito” – spiega ai microfoni RSI Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni – “Una volta che la procedura è conclusa dal punto di vista penale, segue quella di carattere amministrativo, che di solito prevede la revoca del permesso di condurre. Quindi viene fatta la segnalazione al paese di dimora o domicilio della persona, rispettivamente vengono emanate le misure di carattere interno, per esempio il divieto di circolare in Svizzera”.

Ma si ricevono riscontri sulle eventuali misure prese all’estero? “Questo è uno degli elementi più critici – spiega Gobbi – proprio perché non tutti danno riscontro alle segnalazioni intimate. Questo credo sia un fronte su cui sarà importante lavorare, soprattutto per quanto riguarda la vicina Repubblica”.

Nei casi più gravi – precisa Norman Gobbi – si va comunque oltre: “Nei confronti di quel conducente che ha commesso gravi infrazioni nel San Gottardo, un cittadino tedesco, abbiamo attuato tutte le misure necessarie proprio per arrivare fino in fondo. L’ultimo caso: un cittadino italiano con un veicolo immatricolato in Gran Bretagna. Anche in questo caso si adopereranno gli stessi strumenti se necessario”.

Nel caso del pirata tedesco il Dipartimento delle istituzioni, dopo varie peripezie, aveva sollecitato l’Ufficio federale di giustizia affinché chiedesse alla Germania di applicare l’esecuzione della pena inflitta in Svizzera, cosa infine avvenuta.