“Razionalità e fermezza ma senza creare panico”

“Razionalità e fermezza ma senza creare panico”

Il lavoro del Governo per contenere i contagi da Covid-19

“L’immagine del passo del montanaro vale oggi tanto quanto ieri. La strada che stiamo percorrendo è in salita e pericolosa. Sappiamo che non possiamo correre, pena il rischio di cadere e di farci male. Non possiamo nemmeno stare fermi, ma – come il buon camminatore – dobbiamo mantenere un passo regolare per essere sempre in sicurezza e con la garanzia di giungere alla meta. Nella lotta contro il coronavirus il Governo si muove proprio in questo modo”. Così si esprime il presidente del Governo Norman Gobbi, in un momento in cui la pressione mediatica per l’aumento dei casi di contagio si è fatta più insistente.

Il Consiglio di Stato ticinese ha dimostrato sinora una buona capacità di intervento. “Sono i dati a confermarlo, sottolinea Gobbi. Siamo stati i più colpiti in febbraio, marzo e aprile e abbiamo adottato le misure che ci hanno permesso di salvare il nostro sistema sanitario, mantenendo la capacità di cura di tutti gli ammalati e abbassando la curva dei contagi sino ad azzerarla. Dopo un’estate molto favorevole, il mese di ottobre si è aperto con un innalzamento dei contagi e subito siamo intervenuti, anche se la situazione ticinese è ben migliore rispetto a molti altri Cantoni. La Germania proprio per questo non ha incluso il Ticino nella lista delle aree a rischio, come invece fatto per 8 Cantoni. Abbiamo dovuto far chiudere i locali notturni (discoteche e simili); abbiamo dovuto imporre restrizioni a tutto l’ambito della ristorazione; abbiamo dovuto rendere obbligatorio l’uso della mascherina nei negozi, nei grandi magazzini e in tutti gli spazi pubblici. Oltre a tutte le altre misure già attive. L’obiettivo è chiaro: contenere i contagi non solo per non stressare il sistema sanitario, ma anche per preservare la capacità lavorativa di tutte le persone attive nelle aziende, sia pubbliche che private”.

Lei lo ha detto più volte: non possiamo giungere a un secondo lockdown. “E lo confermo. Oggi siamo in grado di seguire con molte più conoscenze le modalità di “movimento” del virus. Anche la sua virulenza – che esperti di fama mondiale affermano sia più contenuta – viene meglio affrontata. Sappiamo che lo strumento del contact tracing in Ticino funziona ed è indispensabile. L’autorità politica ha l’obbligo di soppesare tutte le variabili a sua conoscenza per giungere alle decisioni più opportune a favore della popolazione. È quanto abbiamo fatto e stiamo facendo, muovendoci, appunto, con il passo del montanaro. E applicando un’autonomia cantonale che finora ha dato, come detto, buoni risultati. Ma oggi rimane ancora indispensabile il richiamo alla responsabilità individuale. I comportamenti di ognuno di noi hanno una conseguenza diretta sulla nostra economia e sul nostro sistema sanitario. Dobbiamo esserne coscienti, applicando quindi le misure che vengono richieste, prime fra tutte l’igiene personale e il distanziamento fisico. Facciamolo tutti assieme con grande responsabilità”, conclude il presidente del Governo Norman Gobbi.