Sabato 20 settembre a Biasca andrà in scena la seconda Festa cantonale di lotta svizzera: vi parteciperanno 200 atleti – Fra di loro anche Joel Wicki, incoronatosi a livello svizzero nel 2022 – Solo otto i ticinesi in gara: «Ma il movimento è in crescita»
Stavolta i Bratwurst non mancheranno. Sarà invece assente il nuovo Schwingerkönig, il 30.enne grigionese Armon Orlik, che domenica scorsa a Mollis ha vinto la Festa federale pur non avendo disputato lo Schlussgang (il confronto finale). Già il fatto che in poche righe abbiamo utilizzato tre parole in tedesco vi fa capire quanto la lotta svizzera – perché è di questa disciplina che stiamo parlando – non sia ancora radicata a Sud delle Alpi. Un motivo in più per recarsi, sabato 20 settembre, a Biasca, teatro della seconda edizione dell’appuntamento cantonale.
Che successo a Cadenazzo
Dopo il successo del 2022 a Cadenazzo con l’incoronazione del colosso lucernese Sven Schurtenberger, l’associazione ticinese presieduta da Loris Di Pietro ripropone un evento che – meteo permettendo – attirerà 3.000 spettatori. Che ammireranno i 200 atleti che si sfideranno in uno dei cinque cerchi dell’arena allestita nei pressi della pista di ghiaccio, ad un tiro di schioppo dalla stazione ferroviaria.
Il vulcanico casaro bernese
Bisogna essere onesti: da noi, in Ticino, non c’è la stessa vibrante passione che fa pulsare i cuori dei «cugini» confederati. Passo dopo passo, però, la lotta svizzera sta prendendo piede anche alle nostre latitudini. Merito soprattutto dell’intraprendenza di un casaro dell’Emmental, il vulcanico Jürg Dräyer. «La prima volta che ho partecipato ad una Festa federale avevo 3 anni. È qualcosa di unico, di indimenticabile. Quando sono arrivato in Ticino ho pensato che potesse essere una buona idea farvi conoscere questa splendida specialità», puntualizza.Il cantone è pronto ad ospitare un evento come quello federale? «Non è affatto facile organizzare una manifestazione simile. Ci vuole un’area grande in grado di accogliere almeno 400 mila spettatori, più della popolazione ticinese… E poi servono gli sponsor. Diciamo che potremmo accontentarci di una via di mezzo. Ma questa, semmai, è musica del futuro».
Come l’hockey, per noi
L’attenzione, ora, è riposta sulla Festa cantonale che andrà in scena fra due settimane. Tra i 200 lottatori 8 saranno ticinesi ed altrettanti degli atleti coronati federali. Cosa significa? Che nella rassegna nazionale, che si svolge ogni tre anni, si sono classificati nelle prime posizioni. Fra di loro ci sarà addirittura un ex Re, il 28.enne lucernese Joel Wicki, trionfatore nel 2022 a Pratteln. «Lo sappiamo: la lotta elvetica sta alla Svizzera tedesca come l’hockey ai ticinesi. È un’altra realtà culturale. Ma anche se la strada è in salita, la percorriamo volentieri», ha evidenziato di fronte alla stampa Bruno Schiavuzzi, presidente del Comitato d’organizzazione.
Sapori e suoni nostrani
Da mesi lui e i colleghi stanno lavorando alacremente. Finora tutto è filato liscio, ma l’impegno è incessante perché «vogliamo offrire un’esperienza unica e far conoscere il Ticino e le sue tradizioni al pubblico che arriverà dal resto del Paese». Ecco dunque i piatti tipici come il risotto e le esibizioni dei corni delle Alpi, della Filarmonica di Biasca, dei Cantiamo Sottovoce e dei Tri Per Dü. Ogni atleta, inoltre, verrà premiato con una forma di formaggio. Più tipico di così.
Il «Kaffee Fertig» a colazione
Vediamo il programma. Le casse apriranno alle 6, ora in cui entreranno gli atleti per la colazione a base di… Kaffee Fertig e Bratwurst. Alle 7.50 mano sul cuore per l’inno svizzero e dieci minuti più tardi via alle sfide. Ogni lottatore disputerà sei incontri, i migliori si affronteranno alle 17 nell’atto finale. Dopo aperitivo e pranzo, la gara riprenderà alle 13. L’evento si concluderà a mezzanotte. Per chi non potesse recarsi a Biasca, la RSI seguirà in diretta l’appuntamento.
Sorridono gli alberghi
«Il livello dei nostri campioni non è ovviamente paragonabile a quello dei confederati. Notiamo comunque dei netti miglioramenti. Peccato che, al momento, non riusciamo a coinvolgere i ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, i quali scelgono altri sport», ha osservato il timoniere dell’Associazione ticinese di lotta svizzera Loris Di Pietro. «Siamo onorati di ospitare una disciplina che è sinonimo di passione, cultura, identità, rispetto, lealtà ed amicizia. Faremo conoscere Biasca e la nostra regione, che potranno beneficiare inoltre di un indotto importante, in primis legato ai pernottamenti», ha dal canto suo affermato il capodicastero Sport, tempo libero e turismo del Borgo Joël Rossetti. Info sul sito www.fctls.ch.
Da www.cdt.ch