Solidarietà con chi lavora nei centri per richiedenti l’asilo

Solidarietà con chi lavora nei centri per richiedenti l’asilo

Norman Gobbi interviene sulle polemiche attizzate da R-esistiamo

Comunicati stampa su comunicati stampa; mini manifestazioni, perché sono presenti pochissime persone e sempre le stesse; alcuni giornali che riempiono le pagine e la RSI che fa servizi su servizi. L’accusa che viene mossa attraverso il collettivo R-esistiamo è sempre la stessa: l’autorità è crudele contro i richiedenti l’asilo, e la polizia, così come gli agenti di sicurezza, abusano del loro potere all’interno dei centri federali per richiedenti l’asilo. Ne abbiamo parlato con il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. “All’opinione pubblica viene fatta vedere e percepire spesso una realtà distorta. Ormai i cittadini non riescono nemmeno più a capire che quando vi sono risse all’interno di questi centri sono gli asilanti stessi a darsi botte per i più disparati motivi. Molte volte anche perché in preda all’alcol o a sostanze stupefacenti. Le autorità devono intervenire per mantenere l’ordine, affinché non vengano colpiti gli altri ospiti dei centri d’accoglienza, spesso famiglie con bambini. O gli stessi agenti di sicurezza e gli assistenti. Perché occorre subito precisare che i richiedenti l’asilo non sono tutti uguali. C’è chi nel rispetto delle leggi e delle regole segue l’iter per l’ottenimento dell’asilo e durante questo percorso si comporta in modo corretto. Ma c’è chi ha tutt’altro comportamento. Non per nulla spesso delinquono quando sono in giro per le nostre città e per i nostri comuni. Le cronache per fortuna ne danno conto. Così come hanno rivelato dei numerosi falsi allarme incendio lanciati dagli stessi asilanti ospiti a Pasture. Pompieri che corrono inutilmente e fatture di decine e decine di migliaia di franchi da pagare dalla Confederazione. Non mi piace fare di ogni erba un fascio. Mi piace però affermare che la Svizzera è uno Stato di diritto, che si è data leggi e regole ben precise anche nel campo della politica d’asilo (avallate sempre dal popolo) e che svolge i suoi compiti in modo corretto e umano. In questo senso tutti coloro che lavorano e operano in questo settore o a stretto contatto – come possono essere gli agenti delle Polizie cantonale e comunali – e si attengono ai compiti loro assegnati hanno il sostegno del Dipartimento delle istituzioni”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. I numeri dei richiedenti l’asilo attestano un aumento nell’ultimo anno. “Per fortuna a livello di afflusso la situazione nelle scorse settimane si è un po’… normalizzata. Però è vero che se i centri sono più affollati basta una scintilla per far scoppiare una lite. Così come la presenza di diversissime etnie rappresenta un ulteriore aggravio di lavoro e una sfida ancora più impegnativa per la sicurezza. Lo ribadisco: coloro che lavorano nei centri di Balerna Pasture e di Chiasso sotto il coordinamento della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) hanno tutto il sostegno del DI, perché portano avanti i compiti loro assegnati dalle nostre leggi”, conclude Norman Gobbi.

Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 30 aprile 2023 de Il Mattino della domenica