Riorganizzazione del settore per la protezione del minore e dell’adulto

Riorganizzazione del settore per la protezione del minore e dell’adulto

Nella seduta odierna, il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio con il quale presenta il rapporto chiesto dal Gran Consiglio il 26 settembre 2012 con lo scopo di verificare l’efficacia delle misure previste dalla Legge sull’organizzazione e la procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto e dalle relative norme federali oltre che di proporre i necessari adeguamenti legislativi per la riorganizzazione delle autorità regionali di protezione in autorità giudiziaria.

Il messaggio si inserisce nel contesto del progetto di riorganizzazione dell’organizzazione giudiziaria cantonale denominato “Giustizia 2018”. Esso si basa sia sulle proposte formulate dal gruppo di lavoro, coordinato dal Pretore del Distretto di Lugano Francesco Trezzini, al quale era stato assegnato in particolare il compito di approfondire la riorganizzazione delle autorità regionali di protezione in autorità giudiziaria, sia sulle conclusioni formulate dalla Camera di protezione del Tribunale di appello in merito all’adeguatezza delle disposizioni legislative e all’organizzazione delle autorità competenti in materia di protezione del minore e dell’adulto.

Il messaggio – presentato entro i termini imposti dal Parlamento – illustra la proposta di assegnare i compiti in materia di diritto della protezione del minore e dell’adulto alle Preture. L’importanza della vicinanza tra l’autorità giudicante e i cittadini coinvolti in procedure nelle quali la conoscenza delle singole situazioni è estremamente importante non sarebbe difatti stata garantita con la concentrazione del giudizio in uno o due Tribunali cantonali di famiglia. Il conseguente travaso di competenze sul diritto di famiglia dalle Preture ai nuovi tribunali avrebbe inoltre comportato uno stravolgimento delle attuali autorità giudicanti che operano efficacemente. Quanto all’implementazione di queste nuove competenze, si evidenzia come nelle Preture opereranno dei nuovi magistrati, che fungeranno da presidenti delle autorità di protezione. Ritenuto come le decisioni dovranno essere adottate in collegio di tre persone, occorrerà procedere con la nomina di più membri specialisti con le conoscenze nei vari ambiti di attività che toccano le problematiche legate alla protezione del minore e dell’adulto. Il messaggio presenta inoltre in modo sommario anche la proposta di attribuire ad autorità amministrative le competenze in materia di protezione.

L’accorpamento delle competenze in materia di protezione del minore e dell’adulto alle Preture comporta, come nell’eventualità dell’attribuzione di questi compiti ad autorità amministrative, dei cambiamenti rilevanti sull’ammontare e sulla ripartizione degli oneri a carico del Cantone e dei Comuni.  Le conseguenze della decisione del Gran Consiglio dovranno pertanto essere affrontate e discusse dal Cantone e dai Comuni nell’ambito della revisione dei flussi finanziari tra questi enti.

Il Gran Consiglio ha stabilito che il 31 maggio 2018 decadono le attuali autorità regionali di protezione e quindi la riforma deve essere attuata in modo da rendere operative le nuove autorità dal 1° giugno 2018. Il Parlamento dovrà quindi determinarsi in merito nel corso del 2015, cosi che il Governo possa compiere gli ulteriori approfondimenti sull’organizzazione e le competenze delle Preture.

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