Acquistare in Ticino per combattere la crisi

Acquistare in Ticino per combattere la crisi

Prendo volentieri la parola per portare il saluto del Governo della Repubblica e del Cantone Ticino, alla trentatreesima edizione della fiera campionaria Espoticino. Fiera che dal 1979 è diventata un piacevole momento di incontro, scambio e promozione commerciale nella primavera ticinese.

Mi complimento con gli organizzatori per la costanza, nonostante le difficoltà dei momenti, nel proporre con professionalità e competenza per oltre trent’anni una fiera nel cuore del Sopraceneri. Ma il complimento più grande va agli espositori, che con la loro presenza dimostrano la vitalità, la capacità e la volontà di resistere delle attività commerciali ticinesi.

Lo sappiamo tutti: sono tempi duri e arrischiano di diventarlo ancora di più nei prossimi mesi. Il Segretariato di Stato per l’economia SECO ha infatti previsto un sostanziale stallo della crescita economica in Svizzera, cosa che generalmente in Ticino si ripercuote con un impatto maggiore, aumentando di conseguenza l’eventualità di vedersi prospettare un periodo di recessione. Notizie che ci obbligano a reagire, anche a fronte di fenomeni macro-economici come quelli del rafforzamento del franco svizzero e l’inevitabile richiamo dei prezzi in euro proposti dalle attività commerciali d’oltreconfine.

Un segnale di reazione è la vostra presenza oggi, qui ad Espoticino. La volontà di affermare che il consumo interno va rafforzato, poiché così facendo si rafforzano le nostre aziende che formano giovani ticinesi e impiegano manodopera indigena. È un atto di responsabilità e di rispetto, verso le aziende ma anche verso lo Stato che si impegna in loro difesa, e aiuta chi è in difficoltà a superare questi momenti. La crisi e la forza del franco si combattono con l’acquisto in Ticino e in Svizzera, perché un franco speso da noi vale doppio.

Vi ringrazio.

33a edizione di ESPOTICINO
Acquistare in Ticino per combattere la crisi
9 marzo 2012, Bellinzona Centro Esposizioni
Intervento di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni

Lascia un commento