Discorso pronunciato in occasione della Consegna dell’arma alla Scuola di polizia

Discorso pronunciato in occasione della Consegna dell’arma alla Scuola di polizia

29 novembre 2018 – Bellinzona

– Fa stato il discorso orale –

Care e cari aspiranti,

sono davvero contento di incontrarvi oggi, in una giornata che resterà per sempre nella vostra testa e nei vostri cuori e che vi sta sicuramente regalando tanta emozione. La consegna dell’arma rappresenta un ulteriore passo nel vostro percorso formativo e di crescita all’interno della Scuola di polizia.
E si tratta di un passo molto significativo, visto che da oggi diventate a tutti gli effetti agenti del nostro Corpo di polizia. Ricevete un’arma che sottende una forte assunzione di responsabilità da parte vostra, donne e uomini che hanno scelto di servire in modo attivo il proprio Paese e la sua popolazione, adoperandosi giorno dopo giorno, ogni giorno, a favore della sicurezza del Cantone.

Diceva Albert Einstein: “Dobbiamo sempre agire al meglio delle nostre possibilità. Questa è la nostra sacra responsabilità umana”.
In caso di necessità, sarete chiamati a utilizzare l’arma che avete ricevuto: per “agire al meglio delle vostre possibilità” dovete essere preparati ad affrontare nel modo opportuno anche le situazioni più delicate e meno preventivabili. Essere pronti farà parte del vostro lavoro, così come lo sarà la capacità di scegliere l’opzione migliore in contesti non facili. Potreste essere chiamati a decidere in pochissimi istanti cosa fare e cosa non fare ed è altamente probabile che in quell’occasione sarete soli. Ma in quei momenti sarete aiutati dall’approfondita formazione che state ricevendo in questi mesi.

Fortunatamente, i casi in cui vostri colleghi hanno dovuto esplodere un colpo di pistola sono piuttosto rari (ricordo i fatti accaduti a Novazzano nel febbraio 2016 e a Brissago nell’ottobre 2017), ma ciò non toglie che di fronte a una grave minaccia, e come ultima ratio, potreste essere costretti a estrarre l’arma dalla fondina e fare fuoco. Comunque vada, non sarà una scelta priva di conseguenze. È inevitabile.
Ma la preparazione cui siete e sarete sottoposti, il sostegno dei vostri istruttori, la capacità di gestire l’ansia e lo stress, la perfetta conoscenza dell’arma, vi permetteranno – come detto prima – di fare la cosa giusta al momento giusto. Di questo non ho alcun dubbio!

Siete motivati, entusiasti e soprattutto siete perfettamente consapevoli di quello che state facendo e della strada che state percorrendo: lo dimostra il fatto stesso che oggi siete qui con gli occhi che brillano di emozione, orgogliosi come lo sono io. La vostra consapevolezza mi rende sereno.

Se le vostre azioni saranno proporzionate alla situazione, sappiate che potrete sempre contare sul sostegno del Corpo, del Comandante e del sottoscritto.
Siate coscienti che, in un modo o nell’altro, qualsiasi scelta che farete sarà importante e che dovrete avere sempre l’umiltà e l’intelligenza di lasciarvi guidare da chi ha più esperienza di voi.
Siate ottimi agenti, ma soprattutto brave persone, non cedete alle facili tentazioni, evitate le scorciatoie e proseguite il cammino certo e retto che avete intrapreso.
Siate fieri di indossare quella divisa e consapevoli del significato di quell’arma.
Operate con coraggio e con proporzionalità, agite nella maniera opportuna come richiesto dal codice deontologico e dalla legge.

Avete ricevuto un’arma.
Le mani che ve l’hanno consegnata appartengono alle istituzioni che rappresentate e ai cittadini che siete chiamati a tutelare.
Vi abbiamo affidato non solo un’arma, ma anche la nostra totale fiducia: non dovete mai dimenticarlo.

A marzo vivrete un altro momento che segnerà la vostra carriera: la dichiarazione di fedeltà.
Quel giorno concluderete il vostro iter formativo e inizierete una nuova e stimolante sfida professionale nei Corpi di Polizia.

In questo specifico settore, sta cambiando molto.
Proprio in questi giorni abbiamo presentato l’assetto della Polizia ticinese del prossimo futuro.
Prima di scendere nei particolari, va ricordato che lo scorso aprile, dopo che il Consiglio di Stato ha preso atto del lavoro del gruppo denominato “Polizia ticinese”, il Dipartimento delle istituzioni ha sottoposto il progetto a una consultazione cui hanno preso parte 6 Comuni polo, 52 Comuni, 2 Associazioni e il Ministero pubblico.
Dopo aver raccolto le considerazioni emerse, il Dipartimento delle istituzioni ha deciso di procedere entro la fine del 2018 alla definizione di nuovi compiti per le Polizie comunali secondo quanto previsto anche dal progetto TICINO 2020.

Tra queste nuove competenze figurano ad esempio i controlli in materia di violazione della Legge sugli stranieri (dimore fittizie), gli incidenti stradali e il commercio ambulante.
Inoltre, nei prossimi anni il numero minimo di agenti per le polizie strutturate aumenterà gradualmente in una prima fase da 5 a 15 e successivamente a 20 (senza contare il Comandante del Corpo).
Infine, si procederà con l’attuazione di una serie di misure che miglioreranno il coordinamento all’interno delle Regioni di Polizia, favoriranno la centralizzazione delle necessità informatiche e logistiche e definiranno una struttura organizzativa “standard” per le polizie dei Comuni Polo.

Queste le novità riassunte forzatamente per sommi capi, perché i cambiamenti sono davvero tanti e il tempo per parlarvene poco.
Una cosa non deve invece cambiare: la vostra dedizione alla causa.
Venisse a mancare, o solo scricchiolasse, l’intero sistema ne risentirebbe pesantemente.

Vi auguro un eccellente proseguimento della vostra formazione e della vostra carriera, al servizio dei cittadini!

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