“Il GSsE non rispetta le decisioni popolari”

“Il GSsE non rispetta le decisioni popolari”

Arriva l’ennesima iniziativa contro il nostro Esercito

Solo una settimana fa su queste colonne avevamo riportato la notizia della nascita di Alleanza Sicurezza Svizzera, di cui è vice presidente il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Un’associazione professionale in cui sono confluite le forze del fronte borghese per influenzare il dibattito sulla sicurezza in Svizzera e in particolare, ma non solo, per confrontarsi in modo antagonistico con il Gruppo Svizzera senza Esercito (GSsE), il cui scopo d’esistere è appunto l’abolizione dell’Esercito. Sono passate poche ore da quella notizia ed ecco che il GSsE, assieme ai Socialisti e ai Verdi, ha annunciato il lancio di un’iniziativa popolare per impedire l’acquisto degli F-35A. “Come volevasi dimostrare – afferma Norman Gobbi. Eravamo pronti a una simile evenienza. Anche perché era già stata pretestuosamente preannunciata dal GSsE non appena era circolato il nome degli F-35A. Ma noi sappiamo che qualsiasi modello fosse stato scelto l’iniziativa popolare contro questo acquisto sarebbe stata lanciata. È un affronto alla nostra democrazia diretta. Non è passato nemmeno un anno (era il 27 settembre 2020, ndr) da quando la popolazione ha votato a favore dell’acquisto dei nuovi aerei da combattimento. Mi si dirà che la maggioranza fu risicata, solo il 50.1%. È vero, ma nel nostro sistema democratico basta un voto per fare tutta la differenza del mondo. E questo viene da sempre rispettato. Invece oggi una certa sinistra se ne fa un baffo della democrazia diretta. La prova è questa nuova iniziativa popolare”, sottolinea il vice presidente di Alleanza Sicurezza Svizzera, Norman Gobbi.

Il GSsE vuole ora annullare questa decisione popolare con un’iniziativa, rendendo impossibile l’acquisto dell’aereo più economico e tecnicamente più avanzato: ciò impedirebbe – ribadisce il Consigliere di Stato Norman Gobbi – la sostituzione degli attuali aerei da combattimento che sono in servizio rispettivamente dal 1978 e dal 1996. L’acquisto di nuovi aerei da combattimento è essenziale per proteggere il nostro spazio aereo e le persone nel nostro Paese dalle minacce provenienti dal cielo per i prossimi 30-40 anni a partire dal 2030. Un concetto che il popolo svizzero aveva già sostenuto meno di un anno fa. Oggi si riparte con un’ennesima battaglia contro l’Esercito”.

Le polemiche sul modello scelto dal Consiglio federale sono state molto forti. “Sì, perché gli avversari dell’Esercito hanno iniziato a preparare il terreno con largo anticipo. Il risultato del processo di valutazione trasparente e riconosciuto a livello internazionale è chiaro: l’F-35A convince non solo per il suo basso prezzo, ma anche perché ha il miglior rapporto costi-benefici nonché la tecnologia più moderna. L’acquisto dei 36 aerei è quindi la scelta migliore per adempiere al servizio di polizia aerea e per proteggere le infrastrutture critiche. E in ultima analisi la nostra popolazione”, termina il Consigliere di Stato Norman Gobbi.