In pochi “a guardia” delle celle: «Professione stereotipata»

In pochi “a guardia” delle celle: «Professione stereotipata»

C’è carenza di agenti di custodia. Norman Gobbi: «Un lavoro stimolante e di responsabilità che va rivalutato»
È recente la pubblicazione del bando di assunzione di nuovi agenti presso le Strutture carcerarie. Il direttore del DI spiega i requisiti necessari per accedervi

Che non si voglia stare dietro le sbarre è plausibile, ma sembra che ultimamente si stia faticando a trovare anche qualcuno da mettere “a guardia” della cella, in Ticino come nel resto della Svizzera. Che vi sia penuria di questa figura, d’altra parte, lo dimostra la recente pubblicazione del bando di assunzione di nuovi agenti di custodia presso le Strutture carcerarie cantonali. È davvero così poco apprezzata questa professione? Lo abbiamo chiesto direttamente al direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.

Corrisponde al vero che ultimamente è diventato più difficile reperire agenti di custodia?
«È certamente diventato più difficile non tanto in termini assoluti, quanto piuttosto relativamente alle possibilità di reperire candidati con le necessarie competenze e la giusta predisposizione. Il lavoro di agente di custodia infatti è, contrariamente a quanto si immagina, estremamente complesso in quanto coniuga tre aspetti principali: quello della cura, della custodia e del controllo. È dunque necessaria una certa predisposizione agli aspetti normativi e coercitivi del contesto, accompagnata però da una capacità relazionale ed empatica, indispensabile nella relazione con la popolazione carceraria».

Mi conferma che esiste una certa ritrosia verso questo mestiere?
«La professione di agente di custodia è di elevata responsabilità e contempla, come detto, sia aspetti di gestione della sicurezza che aspetti più relazionali. Il lavoro è stimolante e variato, contemplando attività di sorveglianza, mantenimento dell’ordine ed accompagnamento e sostegno nel quotidiano. Tutti questi aspetti non sono ancora abbastanza conosciuti e nell’immaginario collettivo la figura dell’agente è ancora connotata da stereotipi. In questo ambito stiamo facendo un importante sforzo comunicativo volto a far realmente comprendere il valore della professione, con la sua complessità e polivalenza, le diverse possibilità d’impiego nei vari settori (Centrale operativa, Carcere giudiziario, Carcere penale, Sezione aperta del Carcere penale) nonché l’aspetto formativo della formazione di base e continua a livello cantonale e federale».

Cosa serve per occupare questa posizione?
«Vi sono dei requisiti formali quali ad esempio l’età, la formazione e la cittadinanza. Oltre a ciò i candidati non devono avere precedenti penali né procedure esecutive giustificate in corso. Dal profilo personale i futuri agenti devono avere un buon equilibrio emotivo e una maturità relazionale che permetta loro di mantenere la giusta distanza per far rispettare il regolamento, pur permettendo loro una vicinanza alle persone detenute, che consenta loro di guidarle e accompagnarle lungo il loro percorso di risocializzazione».

Chi, invece, non può sperare di accedere al ruolo?
«Candidati sprovvisti dei suddetti requisiti formali così come coloro che hanno pregiudizi o una visione netta delle cose, che precluda loro di vedere al di là delle apparenze. Il detenuto è e deve rimanere, in qualsiasi caso, una persona degna del massimo rispetto».

Com’è cambiata la professione negli anni?
«Il ruolo dell’agente di custodia è cambiato profondamente negli anni, passando da una professione che aveva il focus unicamente sugli aspetti legati alla sicurezza, gestita attraverso il controllo delle barriere fisiche, ad una professione di relazione dove la componente umana, empatica e la sospensione del giudizio hanno assunto un ruolo sempre più predominante. Oltre a ciò la tecnologia ha permesso di sviluppare sofisticati meccanismi e procedure all’interno delle Strutture carcerarie, per la cui gestione anche l’agente di custodia necessita di essere sempre aggiornato».

Il concorso è aperto da pochi giorni, si hanno già dei feedback in merito alle adesioni?
«Sono già pervenute delle candidature e siamo in attesa di riceverne ulteriori, considerato che il concorso scadrà il 31 agosto e che il 20 luglio si è svolta la presentazione della professione alla quale hanno partecipato diversi interessati. La registrazione video della serata è disponibile sul canale YouTube “Repubblica e Cantone Ticino”, a disposizione degli eventuali altri candidati».

Da Tio.ch