Scuola di Polizia: la sicurezza passa dalla formazione

Scuola di Polizia: la sicurezza passa dalla formazione

Confermare la tendenza al ribasso della criminalità

Di recente ho partecipato alla giornata di “porte aperte” della Scuola di Polizia a Isone: si tratta di un momento in cui gli aspiranti agenti presentano a famigliari e amici ciò che hanno appreso nelle prima fase di formazione. Per rispondere alle nuove minacce, la professione di agente di polizia nel corso degli anni si è trasformata: la percezione di sicurezza della popolazione è cambiata e nella quotidianità si è confrontati con scenari sempre più complessi e spesso imprevedibili.
Rispetto al passato, gli agenti sono ora impegnati non solo a garantire la sicurezza del nostro Cantone, ma anche quella nazionale e internazionale: la criminalità sta infatti assumendo una dimensione sempre più transfrontaliera. La formazione deve quindi tenere conto di questi scenari ed evolvere di conseguenza, in modo da permettere alle forze dell’ordine di raggiungere gli obiettivi operativi stabiliti.
Da parte mia, nel ruolo di Direttore del Dipartimento delle istituzioni continuerò a intrattenere contatti regolari con le autorità politiche degli altri Cantoni, della Confederazione e delle altre nazioni. Questo perché la collaborazione e il flusso informativo tra le parti è fondamentale per l’attività di prevenzione.
Non bisogna però dimenticare che il nostro Cantone resta un territorio sicuro: le statistiche sulla criminalità confermano un regolare calo dei reati penali strettamente correlato alle novità introdotte e agli strumenti messi a disposizione degli inquirenti.
Purtroppo, vi sono però delle tendenze negative da non sottovalutare: penso ad esempio agli episodi di violenza presso esercizi pubblici (in particolare discoteche) oppure all’ambito famigliare.
I futuri agenti avranno quindi il compito di confermare i buoni risultati raggiunti e di combattere le minacce cui saremo in futuro confrontati.

Una formazione solida e di qualità
Gli aspiranti che quest’anno hanno avuto la possibilità di frequentare la Scuola di polizia (SCP) sono 44, di cui 6 donne. Si tratta di un percorso formativo orientato allo sviluppo delle necessarie competenze, che fornisce strumenti indispensabili per gestire compiti impegnativi. L’intento è di formare dei validi poliziotti attraverso l’istruzione teorica, tecnica e pratica impartita da professionisti e specialisti di materia. Il programma segue un piano d’insegnamento condiviso a livello nazionale: si compone di materie di cultura generale e di materie specifiche per lo sviluppo di competenze professionali di polizia quali circolazione stradale, Polizia di prossimità, Polizia giudiziaria, sicurezza personale, tecniche d’intervento, diritto, etica e psicologia. Un periodo di stage in un contesto lavorativo completa il periodo di formazione.

L’importanza di una struttura morale adeguata
Mi preme sottolineare l’aspetto etico che deve sempre accompagnare lo svolgimento dei compiti degli agenti. Sulle loro spalle grava una significativa responsabilità: quali tutori dell’ordine, essi sono costantemente esposti a critiche, sia a livello pubblico che privato. La popolazione e i media si attendono da loro un comportamento esemplare. Ogni scelta è importante e va, nel limite del possibile, condivisa con chi ha più esperienza facendo tesoro dei consigli di chi ne sa di più. Il senso di responsabilità e la disciplina (nel lavoro e nella vita privata), unitamente al coraggio e la forza di volontà, contribuiscono a sviluppare il senso di appartenenza al corpo di Polizia.

Sono convinto che la nostra Scuola di Polizia continuerà a formare degli ottimi agenti. Dei validi professionisti – siano essi impiegati nella Polizia cantonale, nelle polizie comunali o negli altri partner della sicurezza – ai quali verrà affidato il delicato incarico di custodire la sicurezza sul nostro territorio. Forze nuove che vanno a integrarsi in una struttura qualificata portando dinamismo e altre modalità di lavoro.

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