Il credito, che comprende anche interventi in Leventina, ha visto la politica reagire con rara compattezza – Gobbi: “Segnale che lo Stato c’è” – Attesi altre due messaggi per il Ponte di Visletto e il sostegno ai Comuni
A Bellinzona il Gran Consiglio ha approvato all’unanimità l’insieme dei crediti in favore della Valle Maggia, a poco più di un anno dall’alluvione, per un totale di 25 milioni di franchi. Il pacchetto riguarda i lavori di sistemazione e risanamento, che comprendono anche interventi in Leventina, pure colpita dal maltempo la scorsa estate.
In aula non ci sono state sorprese, visto che già in commissione della Gestione il voto era stato unanime, e la politica ha mostrato una rara compattezza di fronte alla situazione di estrema emergenza in cui si è trovata la Vallemaggia, all’indomani della tremenda alluvione del giugno dell’anno scorso. “Un segnale che lo Stato c’è”, ha affermato in aula il presidente del Governo Norman Gobbi.
Il credito servirà per opere di premunizione dei pericoli naturali sulle strade cantonali e per il ripristino dei danni alluvionali, anche per la strada della Valle Bavona. Sono inoltre previsti contributi per l’aggiornamento dei piani delle zone di pericolo, per opere di protezione del bosco, aiuti ai progetti di riqualifica del paesaggio sempre in Valle Bavona e aiuti al settore agricolo.
Il credito non è però considerato un punto di arrivo, ma di partenza: prossimamente si discuterà infatti di almeno altri due crediti, tra cui quello da 9 milioni di franchi per la ricostruzione definitiva del Ponte di Visletto, il simbolo dell’alluvione in Vallemaggia. Il secondo credito riguarderà invece il sostegno ai Comuni.
E poi ci sono le famiglie contadine che hanno perso tutto e stanno vivendo un periodo sicuramente complicato, come ha spiegato in aula il segretario dell’Unione contadini ticinesi Sem Genini. All’unanimità è quindi stata votata una risoluzione che chiede formalmente al Consiglio federale di fornire ulteriori garanzie proprio per permettere alle aziende agricole colpite di poter sopravvivere.