“Via libera” per una maggiore sicurezza e mobilità

“Via libera” per una maggiore sicurezza e mobilità

Una nuova misura a favore della popolazione

Negli ultimi anni il volume di traffico sull’autostrada A2 è aumentato, provocando spesso forti disagi alla mobilità negli orari di punta e in particolare sulla tratta a sud di Rivera. Una delle cause è da ricondurre all’aumento del traffico pendolare dei frontalieri, che incide pesantemente sugli spostamenti dei cittadini del Sottoceneri e del Mendrisiotto.
Il quadro generale è impegnativo e vanno trovate le giuste misure che per cercare di ridurre i disagi, anche perché il traffico è destinato a crescere ulteriormente e i lavori di ammodernamento dell’asse autostradale realizzato negli anni 60-70 sono previsti nel lungo periodo.
I servizi del mio Dipartimento, dopo aver monitorato la situazione, hanno studiato delle soluzioni per cercare di rendere il traffico più sicuro e scorrevole alla mattina verso nord e alla sera verso sud. In gioco ci sono molti fattori e per questo abbiamo deciso di impegnarci su più livelli. Non sarà semplice ridurre i disagi odierni, ma si tratta di un progetto strategico che potrebbe favorire la quotidianità di molti cittadini con l’armonizzazione di diverse misure, che vanno dalla rapidità di intervento degli attori al fronte al comportamento corretto dell’utente della strada.
Uno sforzo congiunto della Polizia cantonale con i vari partner, tra cui l’Ufficio federale delle strade (USTRA), che credendo nel progetto si è accollato tutti i costi.

Le pattuglie di polizia “dedicate” a favore della mobilità
L’obiettivo di “Via libera” è di ridurre i tempi di paralisi del traffico con un nuovo dispositivo che prevede pattuglie della Polizia cantonale attive sull’A2, in particolare sulla tratta tra Mendrisio e il Dosso di Taverne nelle ore di punta, in modo da reagire rapidamente in caso di incidenti o di panne. Una prima assoluta a livello nazionale che, se i risultati lo giustificheranno, verrà proposta su altre tratte.
Sono in media 150 gli incidenti annui che provocano il collasso del traffico. E’ quindi previsto che le pattuglie di polizia svolgano pure un’azione preventiva e repressiva, che permetterà di sanzionare tutti i comportamenti scorretti al volante con lo scopo di trarre vantaggio personale. Penso in particolare allo zigzagare delle moto tra le auto e all’utilizzo scorretto delle corsie d’emergenza. Purtroppo nel caso di incidenti gravi, sarà la necessità dei rilievi relativi alla dinamica a determinare i tempi per la riapertura della tratta.

La sensibilizzazione dei conducenti
Per conseguire risultati attesi, occorre però che, oltre agli specialisti al fronte, anche i conducenti  facciano la loro parte. Troppo spesso è infatti l’utente della strada a ridurre la viabilità con dei comportamenti inopportuni che a volte sfociano pure in incidenti stradali. Il mio Dipartimento si è fatto promotore ormai da anni di campagne di sensibilizzazione nell’ambito del programma di prevenzione “Strade sicure” per diminuire le distrazioni e migliorare la concentrazione al volante. Una maggiore attenzione, oltre a rendere la guida più sicura, agevola il traffico rendendolo più uniforme e scorrevole con un minore rischio di incidenti. Anche per questo motivo insisto nel proporre ad intervalli regolari delle campagne, in modo da ottenere il coinvolgimento delle persone.

Il mio Dipartimento con queste misure cerca di promuovere delle soluzioni concrete nell’interesse dei cittadini ticinesi. Evidenzio che progetti simili adottati in altre nazioni hanno ottenuto dei buoni risultati. Il nostro contesto è particolarmente difficile e per questo mi impegnerò a fondo con tutti i partner perché riconosco l’importanza della sicurezza e della mobilità. Conto però sulla vostra collaborazione, anche in previsione dell’aumento di traffico di transito per le vacanze estive. Come ho più volte detto, la sicurezza dei cittadini passa anche dalle nostre strade.

 

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