Il ‘Buon governo’ inizia dai Comuni

Il ‘Buon governo’ inizia dai Comuni

Faido e Tresa sono le prime due località a partecipare al progetto pilota del Cantone

“Modalità, reale o utopica, di governare perseguendo il bene pubblico”. È questa una delle definizioni del termine ‘Buon governo’, che, oltre a essere un vero e proprio manifesto politico, è anche un ciclo di affreschi trecenteschi di Ambrogio Lorenzetti. Si tratta di una serie di sei affreschi posti nelle sale del Palazzo Pubblico di Siena che in modo allegorico e didascalico rappresentano gli effetti sui cittadini del ‘Buon governo’ e del ‘Mal governo’. Un invito, quello del Lorenzetti, rivolto ai governanti dell’epoca a ricercare il bene comune, cioè la subordinazione dell’interesse privato a quello della comunità. Un invito che ha ancora un valore universale.
E il principio del ‘Buon governo’ è entrato ora a pieno titolo anche tra gli obiettivi del Dipartimento delle istituzioni per ridefinire il ruolo e il funzionamento del Comune ticinese. Due le località scelte – Faido e Tresa – quali enti locali territoriali pilota per implementare il terzo asso d’intervento, dopo quello della riforma dei compiti (la riforma Ticino2020, in via di completamento, ndr) e quello della dimensione ovvero il processo aggregativo avviato dallo scomparso ex consigliere di Stato Alex Pedrazzini oltre due decenni fa. Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni, a proposito del progetto ‘Buon governo’, ha parlato di prima a livello svizzero, «che attraverso il coinvolgimento dei Comuni e dei cittadini intende accompagnare le realtà comunali nell’adottare strumenti di lavoro appropriati e al passo con i tempi». «L’evoluzione delle aspettative della cittadinanza nei confronti delle istituzioni, i cambiamenti avvenuti dal punto di vista socioeconomico e territoriale nonché la crisi sanitaria in corso hanno mutato profondamente le realtà locali», ha ricordato ancora il consigliere di Stato Gobbi nel corso di una conferenza stampa. Da qui l’esigenza di rivedere i meccanismi di funzionamento di questa entità statale, la più prossima ad aziende e cittadini e che – per usare le parole di Gobbi – «assicurano un’appropriata vita residenziale». In particolare si sta lavorando su tre fronti, ha spiegato da parte sua Marzio Della Santa, capo della Sezione degli enti locali: la riforma della dimensione – con quali risorse governare (aggregazioni); la riforma dei compiti – in quali ambiti governare (Ticino2020); la riforma del funzionamento – con quali strumenti e procedure governare (Responsabilità sociale del Comune, Buon governo).
«Le realtà comunali devono stabilire delle priorità: le risorse finanziarie sono limitate mentre i bisogni dei cittadini mutano e aumentano», ha continuato Della Santa. Per favorire il processo decisionale diventa fondamentale «coinvolgere oltre agli organi politici e dell’amministrazione comunale, anche la società civile per creare il senso di appartenenza», ha spiegato Della Santa che ha parlato pure di «democrazia partecipativa» e di «federalismo asimmetrico». La prima per intendere che le decisioni devono partire dal basso in modo da condividere il più possibile l’obiettivo a cui tendere, per esempio la realizzazione di una piazza o di un centro sportivo, tenendo sempre presente che le risorse finanziarie sono scarse per definizione. La seconda, per indicare che non tutti i Comuni hanno le risorse e la struttura socioeconomica per portare avanti progetti di valenza sovraregionali. «Un conto è la Città di Lugano e un altro il Comune di Linescio», ha sintetizzato Della Santa.

Di cosa si tratta
Il Buon governo, nella declinazione della Sezione degli enti locali, «è un insieme di strumenti e procedure che servono ad assicurare un’adeguata conduzione politica del Comune coinvolgendo i cittadini e gli attori economici presenti sul territorio per rispondere ai loro bisogni», ha affermato Della Santa. Tra gli strumenti troviamo il piano di sviluppo con il quale si precisano la visione e gli obiettivi strategici a lungo termine, nonché le azioni di legislatura da attuare per raggiungerli; il portfolio delle politiche, ovvero la definizione delle politiche locali associandole ai settori di propria competenza. Si va dall’amministrazione generale, all’economia pubblica e alla protezione dell’ambiente. Ma è il terzo strumento, il rendiconto annuale integrato, la novità. «Questo è il modo con il quale il Comune espone i risultati politici raggiunti e giustifica le risorse finanziarie utilizzate durante l’anno di riferimento», aggiunge il capo della Sezione degli enti locali. Non più solo bilanci preventivi e consuntivi, ma anche una valutazione sul raggiungimento o meno degli obiettivi strategici.

Grazie all’accompagnamento di alcuni collaboratori della Sezione degli enti locali, i Comuni di Faido e Tresa coinvolti nel progetto pilota (terminerà nel 2024, ndr) potranno adottare nuove modalità di lavoro. Corrado Nastasi, sindaco di Faido, si è detto contento di questo esperimento soprattutto se servirà «a riaccendere l’interesse dei cittadini verso le attività locali».

Piero Marchesi, sindaco di Tresa, ha invece salutato l’intento di dare «più indipendenza progettuale e maggiore consapevolezza ai Comuni che vorranno prendersi più compiti». L’obiettivo è quello da una parte di adeguare il modo di lavorare per essere al passo con i tempi e soddisfare le nuove esigenze dei cittadini e dall’altra di seguire le procedure corrette per evitare ad esempio di commettere errori formali che potrebbero anche sfociare in sanzioni.

Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 27 ottobre de La Regione

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Partecipazione dal basso per decisioni condivise
Presentato il progetto pilota «Buon governo» per una politica comunale più partecipativa – L’obiettivo è adeguare il modo di lavorare per essere al passo con i tempi ed evitare errori formali– Della Santa: «Non ci si limiterà a un semplice esercizio di Consuntivo»

Una decisione approvata dal Municipio, avallata dal Consiglio comunale e, nonostante un ampio consenso politico, oggetto di ricorsi o referendum che bloccano o allungano l’intero processo decisionale. Non occorre scomodare l’esempio luganese del PSE: i casi, in Ticino, non mancano e per questo motivo il Dipartimento delle istituzioni ha deciso di lanciare il progetto «Buon Governo», una prima nazionale che intende accompagnare le realtà comunali nell’adottare strumenti di lavoro appropriati e al passo con i tempi attraverso il coinvolgimento dei Comuni e dei cittadini. In buona sostanza, l’obiettivo del progetto pilota che coinvolge i Comuni di Tresa e Faido è aumentare la partecipazione dei cittadini in modo da evitare conflitti e arrivare a scelte il più possibile condivise. E in questo senso, è stato citato l’esempio del rifacimento del nucleo di Melide, un progetto condiviso con la cittadinanza ma, nonostante questo, oggetto di una raccolta firme. Ma proprio grazie al sostegno della popolazione, il referendum è stato affossato lo scorso 31 gennaio da oltre il 63% dei cittadini.

Riforme non sempre in discesa
Il progetto pilota, presentato ieri in conferenza stampa a Bellinzona, è il terzo asse di intervento sul quale sta lavorando il Dipartimento delle istituzioni per ridefinire il ruolo e il funzionamento del Comune dopo la riforma della dimensione (le aggregazioni) e la riforma dei compiti (il progetto Ticino2020). Ma se da un lato la riforma Ticino 2020, come spiegato dal direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, sta incontrando qualche difficoltà perché non tutti i Comuni sono pronti ad assumersi più

responsabilità, dall’altro la riforma del funzionamento degli Enti locali sembra essere partita con il piede giusto, raccogliendo l’adesione entusiasta di Faido e Tresa. «Non è semplice riavvicinare la politica al cittadino ma siamo convinti di poter raggiungere un grande risultato», ha affermato il sindaco sopracenerino, Corrado Nastasi. «Per costruire la Faido di domani non ci sarà un’unica visione imposta dall’alto». Egualmente entusiasta anche il sindaco di Tresa, Piero Marchesi, che ha posto l’accento «sull’ottima risposta della popolazione nel prendere parte allo studio strategico Malcantone Ovest». Ma come procederanno, dunque, i due Comuni? Per prima cosa, ha spiegato il capo della Sezione degli Enti locali, Marzio Della Santa, gli obiettivi strategici a lungo termine (si parla di almeno tre legislature) verranno precisati nel Piano di sviluppo. «Questa fase vede il coinvolgimento di Municipio, Consiglio Comunale, funzionari dirigenti e rappresentanti della società civile». Le politiche da implementare saranno definite nel Portfolio mentre i risultati raggiunti troveranno spazio nel Rendiconto annuale integrato. Ma il discorso «non si limiterà a un semplice esercizio di Consuntivo sui costi sostenuti ». Sempre nel rendiconto annuale verrà evidenziato anche l’impegno in ambito di responsabilità sociale del Comune.

Quadro normativo da rivedere
Il progetto pilota «Buon Governo » durerà per tutta la legislatura 2021-2024. Grazie all’accompagnamento di alcuni collaboratori della Sezione degli enti locali i due Comuni coinvolti nel progetto pilota potranno adottare nuove modalità di lavoro. L’obiettivo è quello da una parte di adeguare il modo di lavorare per essere al passo con i tempi e soddisfare le nuove esigenze dei cittadini e dall’altra di seguire le procedure corrette per evitare ad esempio di commettere errori formali che potrebbero anche sfociare in sanzioni. Si tratta di una prima a livello svizzero che vede la Sezione degli enti locali assumere un ruolo di consulente nei confronti dei Comuni e che inoltre introduce un approccio più partecipativo. Infatti, basandosi sulla democrazia diretta che regge il sistema federalista svizzero, i cittadini sono coinvolti attivamente nelle fasi del «Buon governo» in modo da costruire un concetto condiviso e accettato. Dopo le esperienze con i Comuni di Faido e di Tresa che dureranno per tutta la legislatura 2021-2024 si stilerà un bilancio dell’esperienza e le conclusioni saranno inserite nella modifica del quadro normativo ( la revisione della Legge organica comunale) che prenderà il via prossimamente.

Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 27 ottobre del Corriere del Ticino

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I Comuni di domani

https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/14825049

Faido e Tresa nel progetto pilota

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Servizi all’interno dell’edizione di martedì 26 ottobre 2021 de Il Quotidiano

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https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Il-Buon-governo-nei-comuni-ticinesi-14824860.html

Da www.rsi.ch/news