Legge sulla prostituzione: abbiamo fatto ordine

Legge sulla prostituzione: abbiamo fatto ordine

La notizia è proprio dell’altro giorno: il Consiglio di Stato ha approvato nella sua seduta settimanale il nuovo regolamento sull’esercizio della prostituzione che definisce una serie di aspetti pratici riguardanti l’entrata in vigore dell’omonima legge. “La Legge sulla prostituzione diventa operativa il 1. Luglio – spiega il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. Con questo nuovo impianto legislativo e con il relativo regolamento abbiamo voluto mettere ordine su una problematica che tocca diversi aspetti: dalla protezione della dignità umana, alla libertà di commercio, senza parlare poi dei rischi criminogeni che l’ambiente della prostituzione può portare con sé”.

Chi ha seguito l’iter di tale legge ricorda che la stessa è stata approvata già lo scorso anno. Perché entra in vigore solo adesso? “Su espressa volontà del Governo, il 28 novembre del 2018 si era deciso di posticipare l’entrata in vigore dalla data inizialmente prevista del 1. gennaio 2019 al 1. luglio 2019. Vista la delicatezza del tema abbiamo voluto, tramite uno speciale Gruppo di lavoro, definire una serie di aspetti pratici legati in particolare alla difesa della salute pubblica, all’aiuto alle persone nelle condizioni di sfruttamento e alla lotta alla tratta degli esseri umani, così come previsto dagli articoli 16-18 della nuova legge. Un tempo necessario per arrivare preparati con i rimedi corretti per applicare realmente il contenuto della legge”. Ma che cosa dice il nuovo Regolamento? “Si tratta di 61 articoli attraverso i quali il Consiglio di Stato ha definito in modo chiare le autorità competenti sui vari aspetti che si vanno a toccare. Il mio Dipartimento sarà responsabile dell’attuazione della legge; il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) farà applicare e controllerà le disposizioni in materia di igiene, salute pubblica e prevenzione sanitaria, mentre il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) si occuperà degli aspetti legati alla fiscalità, ossia le trattenute e il versamento dell’imposta forfettaria”. Ruolo importante anche per i Municipi ai quali spetta il compito di verificare la conformità strutturale del locale erotico e degli appartamenti non soggetti ad autorizzazione in riferimento alle normative edilizie e pianificatorie. “E noi sappiamo – sottolinea Gobbi – come un’attenzione marcata in questo contesto – assieme a tutte le altre misure messe in campo – scoraggi l’avvento di attività di prostituzione, come abbiamo constatato proprio in questi ultimi mesi. Altro aspetto non secondario: il Governo ha stabilito in modo preciso i doveri della figura del gerente responsabile del locale erotico, affinché – in caso di inadempienze o irregolarità che sfociano nello sfruttamento della prostituzione – si possa intervenire e colpire la persona colpevole di un simile comportamento. Insomma, abbiamo messo ordine in un settore delicato, coscienti che non si può avere la bacchetta magica, ma che attraverso strumenti tra loro correlati e con una attenzione marcata verso chi fa questo “lavoro” è possibile risolvere talune problematiche. Con questi rimedi pratici legati a una solida base legale avremo la possibilità di colpire anche penalmente, oltre che amministrativamente, chi si muove senza scrupoli contro la dignità della persona. Dando inoltre – attraverso l’azione dei Municipi – un peso specifico alla volontà dei cittadini toccati direttamente dal fenomeno”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.