Discorso pronunciato in occasione della 36. Festa centrale dell’Associazione svizzera dei paraplegici

Discorso pronunciato in occasione della 36. Festa centrale dell’Associazione svizzera dei paraplegici

– Fa stato il discorso orale –

 

Gentili signore, egregi signori

Ben volentieri ho accolto l’invito a presenziare a questa giornata di festa dedicata all’Associazione svizzera dei paraplegici e organizzata qui a Lugano dal Gruppo in carrozzella InSuperAbili.

In una società come la nostra, che a volte tende purtroppo a dimenticare quanto sia importante il sostegno reciproco, l’Associazione svizzera dei paraplegici rappresenta un esempio virtuoso di cosa significhi la parola “solidarietà”. Termine, questo, che ne richiama subito alla mente un altro, anch’esso di centrale rilevanza, ovvero “inclusione”. Per “inclusione” intendo la possibilità di svolgere e di portare avanti giorno dopo giorno, nel nostro quotidiano, le attività che amiamo e attraverso le quali la nostra vita si realizza in modo compiuto. “Inclusione” significa mantenere, se non addirittura rafforzare, il proprio ruolo all’interno della società.

L’“inclusione” è anche la via maestra per evitare il grave pericolo dell’emarginazione. I quasi 2.000 volontari e collaboratori a titolo onorifico sui quali può contare l’Associazione svizzera dei paraplegici, rappresentano un patrimonio umano di inestimabile valore: in questi anni di apprezzata attività in favore del prossimo, queste donne e questi uomini che si mettono al servizio degli altri si sono rivelati un pilastro ineludibile, sono una granitica certezza di affidabilità. A loro va il mio ringraziamento che, ne sono assolutamente certo, riassume quello dell’intera comunità svizzera. La vostra dedizione non passa inosservata.

Non vanno ovviamente dimenticate le altre colonne portanti dell’Associazione svizzera dei paraplegici: mi riferisco ai 100 collaboratori fissi, alle decine di freelance, ai membri del Comitato direttivo, ai 27 Gruppi carrozzella e ai tanti che la sostengono con il loro operato.
Una squadra bene affiatata è il preambolo necessario affinché si raggiunga il risultato sperato: nel caso specifico, la premessa è senza dubbio data e l’obiettivo raggiunto!

Conosco praticamente da sempre l’attività dell’Associazione svizzera dei paraplegici, in quanto da bambino ricevevamo in casa la sua rivista.
Cosa che accade peraltro tuttora.

Le sfide da affrontare sono molteplici, intriganti quanto complesse. Gli obiettivi non sono facili da raggiungere: essi richiedono energia e tempo, così come un’infinita volontà da parte di tutti gli attori in gioco. Si tratta di obiettivi nobili e, lasciatemelo dire, da condividere al cento percento!

L’Associazione si è consolidata negli anni, diventando un punto di riferimento per chi si trova costretto – per una ragione o per l’altra – ad affrontare prove molto gravose e difficilmente superabili senza un sostegno esterno. In questo contesto, spicca il ruolo dello sport: coniugato in ogni sua forma, rappresenta un veicolo di reinserimento sociale di enorme portata, un momento di condivisione di valori forti, nonché di libertà individuale. Quest’estate ho avuto occasione di vedere alla televisione alcune gare dei Campionati europei paralimpici di atletica leggera, che si sono svolti a Berlino.

Ho ammirato lo spirito e la tenacia di questi incredibili atleti capaci di ottenere risultati di altissimo livello e riscontri cronometrici di valore assoluto.
Mi ha particolarmente colpito il loro atteggiamento, che prescindeva in modo assoluto dal loro andicap: ecco un esempio concreto di inclusione del tutto scevro da inutili moti compassionevoli.

Non posso che sottolineare la mia ammirazione nei confronti di chi è stato capace di superare difficoltà che posso solo immaginare, attingendo alla sua forza interiore, alla sua tenacia e facendo riferimento al supporto incondizionato di chi gli sta attorno.

Per finire, porgo un particolare saluto al Gruppo in carrozzella InSuperAbili, organizzatore di questo evento. Nato nel 2012 ed entrato a far parte dell’Associazione svizzera dei paraplegici l’anno successivo, ha lo scopo di offrire e incentivare la pratica di discipline sportive e di attività ricreative a persone con disabilità.
Riprendersi dopo un grave incidente o una grave malattia può risultare estremamente faticoso sia fisicamente che mentalmente: l’aiuto e l’esperienza del Gruppo in carrozzella Insuperabili permette di farlo con maggiore serenità.

Grazie per l’attenzione e… buona festa!

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