Opinione pubblicata nell’edizione di venerdì 21 febbraio 2020 del Corriere del Ticino
La definizione «libera circolazione» – introdotta con l’omonimo accordo tra la Svizzera e gli Stati dell’UE e dell’AELS dal 2002 (esteso in fasi successive) – ci fa pensare subito a qualcosa di positivo, di bello, perché evoca immediatamente il concetto di libertà. La libertà rappresenta certamente uno dei valori a cui la natura umana aspira, nonché uno dei concetti che la politica e i politici evocano a