Centro di Rancate: flessibilità e prontezza per ogni scenario futuro

Centro di Rancate: flessibilità e prontezza per ogni scenario futuro

Soluzione adeguata per la gestione del flusso migratorio

Flessibilità e prontezza grazie al centro unico temporaneo per migranti in procedura di riammissione semplificata di Rancate. Struttura che permette di rinviare celermente in Italia i migranti che non hanno richiesto asilo in Svizzera.
Il prolungamento della sua attività è stato deciso dal Consiglio di Stato in accordo con il Municipio di Mendrisio. Si tratta a mio parere di una decisione estremamente positiva – e da me sostenuta – che permette al nostro Cantone di gestire con estrema  efficacia la spinta migratoria alla porta sud della Svizzera. La soluzione adottata è infatti il giusto compromesso tra sicurezza, aspetti logistici, sostenibilità finanziaria e tutela della realtà locale.

L’incidenza delle politiche europee e delle nuove procedure
La situazione nel 2017 è decisamente migliorata rispetto all’anno precedente. È tuttavia necessario restare vigili anche in futuro perché i migranti continueranno a muoversi attraverso l’Europa centrale e la nostra frontiera non cesserà di essere sollecitata. Al momento è impossibile prevedere l’evoluzione dei flussi migratori nei prossimi mesi, in quanto la scelta delle rotte è influenzata dalle decisioni politiche europee. Toccherà alle Autorità federali fornire le previsioni sugli arrivi. Indipendentemente da ciò, ho osservato una modifica nelle richieste dei migranti: non chiedono più sistematicamente l’asilo, bensì si limitano ad assicurarsi la possibilità di poter attraversare la Svizzera per raggiungere altre destinazioni. Con i servizi del mio Dipartimento e i vari partner dobbiamo quindi predisporre una soluzione che consenta di farsi trovare pronti per affrontare qualsiasi scenario e non subire lo “stato di necessità”. Anche perché prossimamente entrerà in vigore la fase pilota delle nuove procedure per la valutazione delle richieste d’asilo che renderanno meno attrattiva la richiesta d’asilo in Svizzera. Per questo motivo, da marzo 2019 i casi di migranti in procedura di riammissione semplificata in Italia potrebbero aumentare.

L’esperienza maturata e la diminuzione dei costi
La soluzione di continuità consente di far tesoro delle positive esperienze maturate dall’apertura del Centro. Inoltre, il mio Dipartimento ha adottato delle misure che consentono di ottimizzare i costi di gestione e quelli legati alle attività svolte dalla Protezione civile. I costi a carico del Cantone sono stati dimezzati con l’introduzione di maggiore flessibilità e l’abbattimento di una parte importante di costi fissi. La struttura è ora condotta in modo più snello, con le spese che variano a dipendenza del numero di migranti giornalmente alloggiati grazie alla modularità degli spazi. A livello logistico il Centro ha dimostrato di non essere problematico anche dal profilo dell’accoglienza dei cittadini. E’ certamente meno invasivo dei centri della Protezione civile che si trovano in prossimità di scuole, impianti sportivi e zone residenziali. Nella ripartizione dei costi complessivi, evidenzio che tutte le spese della sicurezza sono assunte dalla Confederazione mentre le spese operative sono a carico dell’Autorità cantonale.
Come già anticipato, il Centro di Rancate non resterà a tempo indeterminato. Dopo l’apertura del Centro federale per l’asilo, saranno valutate le possibili ubicazioni del Centro unico per migranti in procedura di riammissione semplificata. Con la Confederazione andrà trovata, sempre nel Mendrisiotto per la prossimità con la frontiera, la soluzione logistica definitiva in grado di rispondere alle sfide della pressione migratoria sul lungo periodo.

Dopo la difficile situazione del 2016, il mio Dipartimento ha dimostrato di saper proporre una soluzione convincente, seppur provvisoria, per la gestione dei migranti. La struttura ha retto bene dal profilo della sicurezza e l’impatto sulla regione è stato minimo. Oggi siamo pronti a gestire differenti scenari collegati al fenomeno migratorio nell’interesse dei cittadini che popolano le zone limitrofe e più in generale del Ticino e della Svizzera.

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