Progetti ticinesi ‘grigioverdi’

Progetti ticinesi ‘grigioverdi’

Gobbi: fra gli obiettivi del Dipartimento l’ammodernamento di alcuni accantonamenti

Ieri alla Base aerea di Locarno-Magadino il rapporto annuale della Regione territoriale 3. In attesa dell’esercizio ‘Odescalchi’.

Il Dipartimento istituzioni «si sta occupando di diversi progetti» per quel che riguarda la presenza grigioverde nel cantone. Tra questi «l’ammodernamento di alcuni accantonamenti come quelli di Cadenazzo e Rivera, l’edificazione del nuovo posto comando cantonale, che consentirà di accogliere per esempio uno stato maggiore di battaglione, e il nuovo poligono regionale sul Ceneri». Norman Gobbi , ieri a Lucerna per un esercizio della Rete integrata svizzera per la sicurezza, si è affidato alle nuove tecnologie, nella fattispecie un videomessaggio, per parlare agli ufficiali e ai sottufficiali superiori della Regione territoriale 3 che alla Base aerea di Locarno-Magadino hanno partecipato al rapporto annuale della grande unità. Grande unità di “riferimento militare” per cinque cantoni: Ticino, Grigioni, Zugo, Uri e Svitto. Nei sette minuti di videomessaggio, il capo del Dipartimento istituzioni ha pure accennato al ridimensionamento, annunciato quasi un anno fa da Berna, del settore immobiliare dell’esercito per ragioni finanziare. Il cantone, ha evidenziato Gobbi, «è stato fortemente risparmiato, grazie al nostro impegno, dai tagli degli stazionamenti». Anche in futuro quindi popolazione e autorità civili ticinesi potranno contare in caso di bisogno (catastrofi naturali ecc.) sull’efficace sostegno dei militari. Ma il grigioverde vuol dire pure posti di lavoro. Che in Ticino non sono pochi: «761» infatti quelli legati direttamente e indirettamente all’esercito. Oltre settecento posti di lavoro nell’ambito della Difesa. Il che, ha ricordato il ministro, si traduce «in una massa salariale di 66,5 milioni di franchi». La presenza di truppe genera indotto: «Basti pensare ad acquisti e pernottamenti». Senza dimenticare «l’affitto di infrastrutture», che costituisce una fonte d’entrata «per Comuni e privati».

Dal Wef alle esondazioni

Affitto di infrastrutture, pernottamenti… Quest’anno l’attività dei militi della Regione territoriale 3 in Ticino ha portato nelle casse dei Comuni quasi 357mila franchi, mentre ai privati sono stati pagati poco più di 296mila franchi. Cifre, queste, fornite ieri dal comandante della Territoriale 3, il divisionario Marco Cantieni , passando in rassegna l’attività 2014 dell’unità. Impegnata, fra l’altro, in impieghi “sussidiari” di sicurezza oppure di “supporto” all’autorità civile “in caso di catastrofe”, la Regione territoriale 3 ha operato anche quest’anno a Davos in occasione del World economic forum. E a proposito di eventi naturali di grande portata, i soldati sanitari dell’unità, come segnala la stessa in una nota, hanno preso parte alle operazioni di evacuazione della Clinica Santa Chiara di Locarno, resasi necessaria in seguito alla recente esondazione del Lago Maggiore. Globalmente positivo il giudizio di Cantieni sul lavoro svolto dai battaglioni – il battaglione aiuto alla condotta 23, quello d’aiuto in caso di catastrofe 3 e il battaglione del genio 9 – e dallo stato maggiore della Regione territoriale. Ci si sta intanto preparando all’esercitazione denominata Odescalchi in programma per il giugno 2016 a Chiasso. Nella città di confine verrà simulato un disastro ferroviario, nei pressi della galleria di Monte Olimpino: l’esplosione di un treno carico di sostanze chimiche. Si potrà così testare, ha spiegato il divisionario Cantieni agli ufficiali e ai sottufficiali superiori della Territoriale 3, «la collaborazione transfrontaliera fra l’esercito svizzero e quello italiano».

di Andrea Manna, LaRegione Ticino

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