«Quella colonna è stata un caso eccezionale»

«Quella colonna è stata un caso eccezionale»

Il 9 ottobre, a causa di un camion finito fuori strada, la A2 all’altezza di Oso­gna è rimasta chiusa per alcune ore, con la formazione di lunghe colonne.

Osogna, il ministro riconosce che qualcosa non ha funzionato.

L’incidente è avvenuto poco dopo le 18 e la strada ha potuto essere parzial­mente riaperta al traffico solo dopo le 23. Ci sono state proteste per i lunghi tempi di sgombero e soprattutto per la mancaza di informazione agli auto­mobilisti. Risponde il capo del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.

Negli scorsi giorni un incidente di lieve entità sulla A2 ha bloccato il traf­fico verso nord per più di quattro ore. Com’è possibile?
«L’incidente a cui si riferisce – inciden­te sulla A2 ad Osogna di martedì 9 otto­bre – è stato di lieve entità nel senso che fortunatamente non ci sono stati feriti e neppure altri veicoli coinvolti.
Ad onore del vero, bisogna tuttavia rile­vare la specificità dell’incidente ed una serie di circostanze che hanno reso più complicati i soccorsi. In particolare, l’incidente è stato causato da un auto­treno con rimorchio, quindi di notevoli dimensioni. Inoltre, a causa dell’urto è fuoriuscito del carburante, con il relati­vo pericolo di carreggiata sdrucciole­vole. Sul posto, oltre alla Polizia canto­nale sono dovuti intervenire anche i Pompieri per recuperare i liquidi in­quinanti e per liberare l’autotreno dallo spartitraffico, in cui risultava completa­mente incastrato. I Pompieri hanno pure dovuto ricorrere ad un’autogru per spostare il camion e rimorchiarlo.
A dipendenza di altri incidenti, in cui è facilmente liberabile una corsia per dar sfogo al traffico, in questa occasione ciò è stato impossibile per i motivi suespo­sti (autogru, carburante sul fondo stra­dale, ….), ragion per cui, visto l’enorme traffico giornaliero sulla A2, l’orario di punta per il rientro dei lavoratori e la concomitante partita casalinga del­l’HCAP le auto si sono incolonnate a dismisura creando evidenti disagi agli automobilisti. In situazioni normali, la strada viene liberata generalmente in pochi minuti».
Che cosa non ha funzionato?
« Il reparto coinvolto sta verificando cosa non abbia funzionato per trarre i dovuti insegnamenti ed agire ancora meglio in futuro. L’approccio della di­rezione dipartimentale è di voler ga­rantire l’obiettivo “strada libera” nel più breve tempo possibile, in quanto la limitazione della mobilità costituisce un danno economico oltre che d’im­magine per il nostro Cantone. E in tal senso si sta operando per allestire dei piani dettagliati in ogni situazione».
Non ritiene che ci sia stato un deficit d’informazione verso chi si dirigeva verso nord e poi nei confronti di chi è rimasto in colonna?
«L’informazione via radio è stata rila­sciata tempestivamente dalla Polizia a Viasuisse. Il sistema di segnalazione di Viasuisse è sicuramente un ottimo strumento di comunicazione, ma non tutti gli utenti della strada l’hanno abili­tato. Raggiungere tutti gli automobilisti con un’informazione tempestiva è at­tualmente impossibile.
Si può tuttavia, come già si fa, segnala­re i rallentamenti sui pannelli informa­tivi elettronici presenti in autostrada».
A Sementina c’è un pannello informa­tivo (dal costo non indifferente) che al momento non segnalava nulla. A chi sarebbe toccato attivarlo?
« Fa parte delle verifiche in atto, in mo­do da poter protocollare i processi per garantire l’obiettivo “strada libera”.
Non è un caso isolato. Spesso si for­mano lunghe colonne per incidenti banali e l’informazione è latitante. Le modalità di ingaggio della polizia e degli organi di primo intervento in generale sono adeguati? In particola­re considerando la crescita del traffi­co che c’è stata negli ultimi anni?
«Mi permetto di porre di nuovo l’ac­cento sull’eccezionalità del caso di Osogna. Va tuttavia fatto notare che nel 2011 ci sono stati 401 incidenti sulle autostrade in Ticino e che in molti casi il traffico è stato poco perturbato ed i disagi causati agli automobilisti lievi. Ad esempio venerdì scorso (19 ottobre) c’è stato un incidente sulla A2 a Gnosca in direzione nord che ha coinvolto un veicolo pesante ed altri sette autoveico­li. In questo caso, la strada è stata chiu­sa su una corsia ma il traffico ha avuto un buon scorrimento senza causare particolari disagi agli automobilisti».
Cantone (polizia), USTRA, soccorsi: ci sono problemi di coordinamento?
«La collaborazione è buona, ma natu­ralmente si può e si deve migliorare, in particolare sulle misure di polizia da adottare in queste situazioni, dove non sempre vi è concordanza tra Cantone e la centrale del traffico di Emmen».
Nel 2009, quando era deputato, lei presentò un’interpellanza dal titolo «Alle Jahre wieder» (n.d.r. Ogni anno la stessa cosa) per chiedere conto dell’impreparazione della polizia a gestire il traffico e l’informazione do­po una nevicata in Leventina. Che co­sa è stato fatto nel frattempo e che co­sa in particolare ha fatto lei da quando è in carica per migliorare la situazio­ne? «Alle Jahre wieder» anche questa volta?
«Non occorre dire solo “alle Jahre wie­der”, ma anche überall in der Schweiz . Quando tali avvenimenti ac­cadono, anche al Nord delle Alpi, se esistono importanti volumi di traffico è difficile gestirli senza alcun disagio per la circolazione. Comunque, come det­to, per ovviare al ripresentarsi di queste situazioni (neve, incidenti, eventi stra­ordinari) ho chiesto ai vari reparti della Polizia cantonale di protocollare e im­plementare in tempi brevi tutti i pro­cessi operativi per perseguire la strate­gia ”Strasse frei , sempre per restare in buon italiano».

Giovanni Galli, Corriere del Ticino

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