Ticinesi al voto: si all’iniziativa sul divieto di dissimulazione del viso in pubblico e no alla modifica di legge per delegare compiti di sorveglianza a ditte private

Ticinesi al voto: si all’iniziativa sul divieto di dissimulazione del viso in pubblico e no alla modifica di legge per delegare compiti di sorveglianza a ditte private

Durante questo fine settimana i cittadini del Canton Ticino si sono recati alle urne per esprimersi su tre oggetti in ambito federale e due temi a livello cantonale. 

Il Popolo ha approvato con 63’494 voti favorevoli (65.40%) l’iniziativa popolare costituzionale elaborata del 15 marzo 2011 denominata “Vietare la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici e aperti al pubblico”. Il controprogetto è stato invece approvato da 58’085 (59.83%) dei votanti. Dato che entrambe le proposte sono state approvate, entra in vigore l’iniziativa perché ha ottenuto il maggior numero di preferenze alla domanda suppletoria. 

La modifica della Legge sull’esecuzione delle pene e delle misure amministrative del 15 aprile 2013 è stata invece bocciata dal Popolo con 49’274 voti contrari (58.08%). I voti a favore sono stati, viceversa, 35’565 (41.92%). 

Iniziativa sul divieto di dissimulazione del viso in pubblico 

L’iniziativa del 15 marzo 2011, sottoscritta da 11’767 firmatari, propone di inserire nella Costituzione cantonale una norma per introdurre il divieto di nascondere il volto nei luoghi pubblici e in quelli aperti al pubblico. 

Il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato condividevano il principio ma ritenevano eccessivo, inutile e sproporzionato modificare la Costituzione, pertanto hanno presentato un controprogetto nel quale proponevano di introdurre il divieto nella legge sull’ordine pubblico. 

Nelle schede di voto i ticinesi hanno dovuto indicare la loro preferenza tra le due alternative: la maggioranza ha preferito l’iniziativa popolare costituzionale elaborata. 

Cosa accadrà nei prossimi mesi? 

La modifica della Costituzione cantonale deve ottenere l’approvazione da parte dell’Assemblea federale. In seguito, le norme di applicazione al nuovo articolo della Costituzione dovranno essere approvate dal Gran Consiglio. Il divieto di coprirsi il 

volto nei luoghi pubblici verrà quindi introdotto dopo l’ottenimento della garanzia federale e con l’entrata in vigore della legge cantonale. 

Delega di compiti di sorveglianza a personale di ditte private 

La modifica della Legge sull’esecuzione delle pene e delle misure per adulti era stata ritenuta necessaria dal Consiglio di Stato per far capo, quando si verificano dei picchi di affollamento delle Strutture carcerarie cantonali, a ditte private per sorvegliare persone straniere sottoposte a un arresto o a carcerazione amministrativa oppure richiedenti l’asilo problematici. 

Contro la proposta governativa, avallata dalla maggioranza del Parlamento, è stato presentato con successo un referendum, e di conseguenza il popolo è stato chiamato a decidere. 

Il Dipartimento delle istituzioni prende atto dell’esito negativo della votazione di quest’oggi. 

In futuro, restando in vigore l’attuale legge, quando si verificherà un sovraffollamento delle Strutture carcerarie a causa dei fermi amministrativi, difficilmente si potrà far fronte alla situazione con la dovuta tempestività e flessibilità. In quest’ottica, si graverà sul lavoro ordinario, già peraltro molto delicato, degli agenti di custodia e, in caso di necessità, si chiederà l’intervento degli agenti di polizia che in questo frangente dovranno però rinunciare a svolgere compiti primari per la sicurezza della popolazione. 

 

Quest’oggi la popolazione ticinese ha manifestato un chiaro segnale a favore della sicurezza votando contro l’abolizione del servizio militare obbligatorio e approvando il divieto di dissimulare il viso in luoghi pubblici. Il Dipartimento delle istituzioni, particolarmente sensibile alla tematica, intende dar seguito alla volontà popolare, impegnandosi ancor di più a tutela dell’ordine pubblico e promuovendo la sicurezza della cittadinanza. In questo senso insisterà in particolare sull’adeguamento degli effettivi della Polizia cantonale. 

Lascia un commento