Discorso pronunciato in occasione della festa per l’inizio della costruzione del Nuovo Stadio Multifunzionale Ambrì-Piotta

Discorso pronunciato in occasione della festa per l’inizio della costruzione del Nuovo Stadio Multifunzionale Ambrì-Piotta

Quinto, 22 dicembre 2018

– Fa stato il discorso orale –

Gentili signore, egregi signori
Care tifose e cari tifosi

vi saluto a nome del Consiglio di Stato e vi ringrazio per l’invito a intervenire alla festa per l’inizio della costruzione della nuova casa dell’Hockey Club Ambrì Piotta.

Sono cresciuto a poca distanza da qui, e come molti giovani della Valle sono sceso sul ghiaccio della Valascia nelle varie squadre del settore giovanile, partendo dalla scuola hockey ben 33 anni fa. Inoltre, ho pure fatto parte del Consiglio d’amministrazione di questo club. Si tratta perciò di un momento di gioia e soddisfazione anche personale.

Sono certo sia lo stesso sentimento che anima tutti voi che oggi, con la vostra presenza, dimostrate ancora una volta grande affetto per i colori biancoblù.

Per la nostra squadra del cuore è quindi quasi giunto il momento di abbandonare una pista “magica”, direi inimitabile e ineguagliabile, ricca di tradizione e di ricordi per trasferirsi in una struttura più moderna.

Un trasloco imposto anche da una serie di requisiti che occorre rispettare: in primis la sicurezza, tema caro tanto ai vertici dell’hockey svizzero quanto al mio Dipartimento; poi un’infrastruttura sportiva adeguata, la comodità per gli spettatori e l’opportunità di inserire nella nuova struttura spazi dedicati alle relazioni commerciali e alla creazione di interessanti reti di contatto. Non va dimenticato che sempre di più l’ambito sportivo è sfruttato dalle aziende per farsi conoscere e generare collaborazioni. Nella nuova struttura troverà spazio anche una sede della Protezione civile, ciò che le conferisce anche un significato pubblico.

Per tifosi e simpatizzanti, almeno inizialmente, non sarà più la stessa cosa. Il nuovo impianto porterà con sé indubbi e numerosi vantaggi, ma inevitabilmente nella vecchia pista rimarrà il ricordo di un passato glorioso fatto di vittorie e di sconfitte, di indimenticabili momenti di aggregazione vissuti sotto la volta della Valascia.

Aggiungo ancora di essere particolarmente felice che il nuovo progetto sia realizzato sempre in Leventina, ciò che – fra le altre cose – permetterà di mantenere in Valle diversi posti di lavoro. Una struttura di tale qualità favorirà poi numerose attività sul territorio, contribuendo, ad esempio, ad attirare nuovi eventi nella nostra regione. Le ricadute economiche e di visibilità saranno tangibili. Raggiungere determinati obiettivi non sarà facile, ma si tratta di una sfida che vale certamente la pena di affrontare.

Il Consiglio di Stato – che oggi rappresento – ha dimostrato nel corso degli anni di sostenere in maniera importante gli attori delle zone periferiche per migliorarne la qualità dell’offerta, anche con il Programma San Gottardo 2020.

Ricordo, ad esempio, la copertura del tratto autostradale di Airolo, che restituirà territori e qualità di vita alla popolazione, oltre, sempre restando in ambito di piste di ghiaccio, la posa di un tetto sopra la pista di Faido per potenziare l’offerta infrastrutturale e sportiva del Comune. Senza dimenticare i contributi destinati proprio a questo progetto e gli ingenti aiuti messi a disposizione dalla Confederazione.

L’opera contribuirà pure ad aumentare l’interesse attorno all’Arena alpina: maggiori saranno i contenuti a disposizione, più facile sarà “vendere” un prodotto dal grande potenziale e che andrà sfruttato in modo intelligente per garantire benefici di cui tutti potranno godere.

Sono ormai molti anni che si sente parlare della costruzione del nuovo impianto.
Come sapete bene, non si tratta soltanto di una scelta, bensì di un preciso vincolo legato alla sicurezza e imposto dalla Lega Nazionale di Hockey e di una precisa richiesta del Cantone: la zona in cui sorge la Valascia è infatti stata definita “zona rossa” a causa del rischio di valanghe, ciò che ne ha reso necessario l’abbandono.

In questi anni si è passati da momenti caratterizzati dall’euforia ad altri di sconforto, e anch’io, a volte, mi sono chiesto se fosse davvero possibile realizzare la nuova pista.
Ma con la collaborazione e il lavoro di tutti, quello che appariva essere un sogno è oggi è una splendida realtà.

Tra chi ha sempre creduto in questo progetto, impegnandosi – come sempre fa – in prima persona, c’è ovviamente il presidente Filippo Lombardi: ha trascinato il progetto, sensibilizzando e convincendo della sua bontà anche chi magari, in un primo momento, si era dimostrato un po’ scettico. La sua perseveranza è stata premiata e gli si deve riconoscere questo particolare merito.

Il progetto ora è decollato. La sfida che vi apprestate ad affrontare è molto impegnativa: sarà quella di garantire continuità alla struttura e questo al là della sua anima sportiva. Mi auguro che potrà diventare un punto di riferimento per l’intera Valle e non solo.

Sono sicuro che la tifoseria continuerà a rispondere con entusiasmo affollando anche la nuova pista per trasformarla da subito in una inespugnabile roccaforte biancoblù.
L’attuale gestione sportiva sta portando i frutti sperati e in futuro potrà essere completato il rilancio del club con un’immagine sempre più legata al territorio e a persone che quel territorio lo vivono quotidianamente. Le premesse per continuare una storia che dura ormai da oltre ottant’anni sono quindi date.

Lasciatemi, infine, ricordare il compianto Angelo Gianini, presidente della Valascia Immobiliare proprio nel periodo di spinta della nuova pista: il suo impegno è stato encomiabile e questo gli verrà sempre riconosciuto.

 

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