‘Sicuri, come in un cantone rurale’

‘Sicuri, come in un cantone rurale’

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 26 marzo 2019 de La Regione

In Ticino anche nel 2018 diminuiti i reati ai sensi del Codice penale.
Legge stranieri: infrazioni giù
Polcantonale, il bilancio 2018. Lieve aumento dei furti con scasso: ‘Ma il trend rimane al ribasso’.

Rispetto a otto, nove anni fa «il Ticino è senz’altro più sicuro e quindi, speriamo, più accogliente». Pur essendo un cantone «fortemente urbanizzato e di confine, attraversato da un importante e trafficato asse di collegamento nord-sud», pur essendo a pochi chilometri «da una delle maggiori aree metropolitane d’Europa (Milano, ndr)», il tasso di reati in Ticino «è oggi paragonabile a quello dei cantoni rurali della Svizzera centrale». Parliamo insomma di numeri piuttosto bassi. Questo però «non è frutto del caso: è il risultato di una serie di misure organizzative e operative attuate in questi anni dal Comando della Polizia cantonale e di strategie politiche decise dal Dipartimento con l’avallo del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio». Un Ticino sicuro. Anzi, sempre più sicuro, per dirla con il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Anche lo scorso anno sono diminuiti – meno 4 per cento – i reati ai sensi del Codice penale constatati dalla Polcantonale: si conferma così una tendenza in atto dal 2013. In calo rispetto al 2017 anche le violazioni della Legge federale sugli stupefacenti: meno 9 per cento, con la maggior parte delle infrazioni per possesso e consumo di canapa. E in calo pure le violazioni (entrate illegali, attività lavorative senza autorizzazione…) della legge, anch’essa federale, sugli stranieri: la riduzione è addirittura del 17 per cento. Sono alcuni dei dati salienti del bilancio 2018 della Polizia cantonale, illustrati e commentati ieri dal comandante Matteo Cocchi, dal collaboratore scientifico Paolo Bernasconi e dal consigliere di Stato Gobbi, incontrando i media alla Cecal, la Centrale comune d’allarme di recente inaugurazione, realizzata per migliorare coordinamento e tempestività degli interventi d’urgenza. Con riferimento ai reati contemplati dal Codice penale, quelli contro la vita e l’integrità della persona sono scesi in Ticino del 4 per cento. Del 5 i reati contro il patrimonio. Sul fronte delle rapine, sono «praticamente scomparse» quelle commesse a danno dei chioschi annessi ai distributori di benzina, con un numero di colpi nel 2018 «fra i più bassi degli ultimi dieci, quindici anni», ha osservato Bernasconi, responsabile della statistica criminale. Se in generale vi è stata un’ulteriore diminuzione degli illeciti rilevati dalle forze dell’ordine, qualche tipologia di reato ha presentato il segno più. L’anno scorso i furti con scasso sono lievitati del 4 per cento: 1’159, mentre nel 2017 sono stati 1’112. Il dato comunque non incide su un trend che da sei anni vede calare globalmente e in maniera significativa anche questo genere di furti, ha commentato il collaboratore scientifico della Polizia cantonale. Sono aumentate, rispetto al 2017, anche le truffe, in linea con la situazione a livello nazionale (vedi articolo a lato). Per quanto riguarda le vittime, il grosso dei raggiri ha preso di mira gli anziani: «Molte però sono state le truffe tentate». E sono state sventate grazie anche alle campagne di sensibilizzazione e quindi di prevenzione promosse dalla Cantonale, che hanno portato diverse persone a segnalare prontamente alla polizia i tentativi di raggiro dei quali sono state bersaglio. A proposito delle modalità, un buon numero di truffe è stato commesso ricorrendo «all’informatica». Per quel che attiene al controllo della manodopera estera, sono stati denunciati, ha indicato il comandante Cocchi, quarantadue datori di lavoro: il 16 per cento in più per rapporto al 2017. Nei prossimi giorni, con i bilanci dettagliati che verranno forniti dalla Polcantonale, si sapranno i motivi degli esposti: lavoro nero, mancanza dei necessari permessi, usura… Da evidenziare poi la riduzione, pari al 7,7 per cento, del numero di arresti: 857 quelli eseguiti nel2018. E del numero di incidenti della circolazione (3’752 quelli constatati l’anno passato dalla Cantonale): meno 3 per cento. I numeri lo attestano: il grado di sicurezza, oggettiva, cresce in Ticino. «Ma ovviamente non ci si ferma», ha puntualizzato Gobbi. Si investirà maggiormente sulla specializzazione degli agenti e si continuerà a puntare sulla collaborazione con le forze dell’ordine di altri cantoni e di altri Paesi, ha aggiunto Cocchi. Così come con le polizie comunali: una cooperazione con i corpi locali, dediti in particolare alla sicurezza di prossimità, che il progetto ‘Polizia ticinese’ si prefigge, ha ricordato Gobbi, di migliorare ulteriormente, «specificando i ruoli».

 

Servizio all’interno dell’edizione di lunedì 26 marzo 2019 de Il Quotidiano
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