“Vogliamo dare voce al tifo positivo: mettiamoci la faccia”

“Vogliamo dare voce al tifo positivo: mettiamoci la faccia”

L’attaccante dell’Ambrì Elias Bianchi è il responsabile della Campagna di sensibilizzazione delle tifoserie di HCL e HCAP. Le attività con i fans inizieranno a partire dal derby del 31 ottobre

Ha avuto luogo questa sera – mercoledì 15 ottobre – presso l’Auditorium della Banca Stato di Bellinzona, la conferenza stampa di presentazione della campagna di sensibilizzazione per le tifoserie di HCL e HCAP. Le due società ticinesi saranno unite per l’intera stagione 2014/2015. 

La serata includeva sia la presentazione del concorso “Combattiamo il razzismo” promosso dall’associazione SportForPeace nell’ambito delle attività realizzate per la settimana contro il razzismo 2014, sia quella dello spot “Derby dentro e fuori” realizzato dagli allievi della scuola professionale per sportivi d’élite nell’anno scolastico 2011/2012 con Pestoni e Kostner.

Per sensibilizzare l’argomento concernente le problematiche delle tifoserie, sono intervenuti il consigliere di stato Norman Gobbi, il sindaco di Bellinzona nonché presidente della Commissione cantonale Mario Branda, il Municipale di Lugano e capodicastero sport Michele Bertini, Marzio Conti – presidente di SportForPeace – Seneit Garbani, segretaria campagna di prevenzione del razzismo, della violenza e per l’integrazione attraverso lo sport della Scuola professionale per sportivi d’élite e collaboratrice SportForPeace, Elias Bianchi, giocatore biancoblù e responsabile Campagna di sensibilizzazione delle tifoserie di HCL e HCAP, Maurizio Tamagni, presidente fondazione Damiano Tamagni, i giocatori Pestoni e Chiesa, con gli addetti stampa di Ambrì e Lugano.

Questo è un argomento di attualità e il progetto vuole rendere sane le rivalità che ci sono nell’hockey. Tutti coloro che sono intervenuti hanno ribadito in coro che questa campagna aiuta a ricordare che la violenza fra i tifosi esiste e va considerata.

“Sono contento di avere avuto la possibilità di conciliare l’hockey con la scuola e di riuscire a sensibilizzarmi con questo tipo di problematiche”, ha esordito Elias Bianchi. “Spesso noi giocatori pensiamo che sia sufficiente andare sul ghiaccio, ma non è così. Anche quello che succede fuori ci riguarda, perché facciamo parte di un club importante e i tifosi contribuiscono a pagare il nostro stipendio. Chiaramente il nostro obiettivo non sarà quello di cambiare la cultura delle tifoserie, visto che il bello del nostro sport è proprio questo. La nostra intenzione è quella di riuscire a trasformare certi atteggiamenti negativi che fanno male al nostro sport, perché sono le problematiche sociali che trovano sfogo nell’evento sportivo”.

Il biancoblù ha poi continuato dicendo che “sarà impossibile eliminare la violenza, però se in primis i giocatori e le società ci mettono la faccia la situazione può cambiare. Se noi sportivi iniziamo a trasmettere il messaggio per cui siamo contrari a certi atteggiamenti potrebbe avere un certo effetto sull’opinione pubblica. Durante il derby del 31 ottobre inizieranno le attività con i tifosi. Proporremo diversi concorsi tra cui sicuramente uno che mira a valorizzare un tifo sano e sportivo. La nostra idea è quella di mettere in evidenza gli aspetti positivi dello sport introducendo con sempre più frequenza delle piccole discussioni in proposito, con partecipazione a incontri con le tifoserie e nelle scuole, non solo parlando degli aspetti negativi del pubblico, ma anche di quelli positivi. In questo senso HCL e HCAP premieranno le foto e i video delle coreografie che testimoniano momenti di tifo sportivo. Bisogna diffondere, soprattutto attraverso i social network, questa campagna. Sappiamo che è una minoranza che crea i problemi, ma è anche quella che genera i costi e che rovina lo spettacolo.

Su questo argomento ha espresso la sua opinione anche Tamagni: “La sensibilizzazzione è importantissima contro la violenza. L’Inghilterra per esempio ha usato il pugno duro e non ha più problemi con gli hooligans. L’obiettivo è che tutti i giovani che escono a divertirsi possano tornare a casa alla sera”.

L’intervento dei due addetti stampa di Ambrì e Lugano ha poi spiegato come le due società vivono la situazione e siano toccate da questo problema. “Ci occupiamo quotidianamente di problematiche riguardanti la violenza – ha dichiarato l’addetto stampa bianconero Righetti – Questo progetto è importante perché coinvolge autorità, enti e il mondo della formazione. Lo scopo è che tutti i tifosi si rechino allo stadio per tifare in maniera genuina e che il tifo giusto riesca a emarginare quello più facinoroso”.

“Siamo soddisfatti che un nostro giocatore abbia deciso di sviluppare un tema cosi importante e delicato – ha continuato quello biancoblù Gobbi – Ad Ambrì il tifo è una voce di entrate e ne abbiamo estremamente bisogno. Durante il derby del 6 dicembre omaggeremo i tifosi presentando una maglia blu con i volti dei tifosi”.

Infine le testimonianze di Chiesa e Pestoni: “A noi giocatori interessa anche quello che succede fuori. Giocando a hockey ci hanno sempre insegnato il rispetto dell’avversario. La violenza non fa parte del nostro mondo, quindi dobbiamo farci sentire”, ha detto Chiesa.

“Appoggio quanto detto da tutti in precedenza, per noi giocatori il tifo è una delle cose più belle ed emozionanti. Questo progetto è importante per fa capire alla gente che la partita dura 60’, poi finisce tutto. Gli sfottò ci saranno sempre, ma deve restare tutto entro i limiti”, ha concluso Inti Pestoni.

http://www.tio.ch/News/Sport/Hockey/1000270/-Vogliamo-dare-voce-al-tifo-positivo-mettiamoci-la-faccia-

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